Scaroni: Milan in una nuova fase, la verità su San Siro e progetti

Il presidente del Milan Paolo Scaroni ha preso parte al M&A Summit, durante il quale ha dato vita a un simpatico siparietto col patron del Napoli Aurelio De Laurentiis:

"Sono d'accordo al 95% con quanto detto da lui. Vengo da un mondo in cui giudico le persone dai risultati e De Laurentiss col Napoli ha creato un valore incredibile. Farà un commento su quel 5% in riferimento ai fondi".

Scaroni ha riassunto la storia recente del Milan:

"Elliott si è trovato proprietario perché aveva prestato del denaro al vecchio azionista, ce l'aveva in garanzia. Poi ha affidato a dei professionisti il compito riportare il Milan a un equilibrio economico e sportivo e tutto questo è riuscito in maniera insperata, soprattutto per i risultati sportivi. Il mio merito per lo Scudetto? Zero: è arrivato perché sono brave le persone che vi lavorano. Dal punto di vista economico abbiamo fatto bene. Ero nel Consiglio del Milan con Yonghong Li per tutelare i soldi prestati da Elliott. A quel tempo fatturavamo meno di 200 milioni, mentre quest'anno ne fatturiamo 350. Elliott ne è uscito soddisfatto, realizzando un profitto tipico di quel che fanno gli hedge fund e vendendo il Milan a un fondo con obiettivi diversi, professionista dello sport, con in mente interventi e azioni di crescita per il Milan diversi da quelli pensati da Elliott. Siamo in una nuova fase, ci sono tutta una serie di professionisti intorno a noi che ci aiutano e guardiamo al futuro con ottimismo. Nel calcio ci sono due montagne da scalare contemporaneamente: quella dei risultati sportivi e quella dei risultati economici, che sono collegate fra loro.

Sui diritti tv e lo stadio:

"Concordo che l'ideale sarebbe che fossimo noi a gestire i nostri clienti. La Lega Calcio per decenni dava i diritti televisivi a un signore che si occupava di tutto,  all'interno della Lega non c'è questa competenza. Nemmeno io sogno l'ingresso dei fondi. Ogni tanto mi auguro che l'ingresso di qualche fondo, magari con un prestito, sia un catalizzatore per farci dare una governance più semplice rispetto a quella con cui conviviamo da tanti anni. Stadio? Faccio fatica a spiegare a un azionista americano le dinamiche italiane. Quando poi è tutto apposto c'è il ricorso al TAR e i tempi sono incredibili. È da quattro anni che parlo di stadio e anche le cose ovvie diventano temi di dibattito. Perché non si può ristrutturare San Siro? Non è la Scala del Calcio, ma una cosa vecchia e obsoleta. Avete mai visto gli stadi moderni? Milan e Inter giocano tante partite e come si fa a fare mega lavori di ristrutturazione in uno stadio in cui ogni 3-4 giorni entrano almeno 50mila persone? Poi, purtroppo, vicino a Milano non c'è uno stadio in cui poter giocare nel periodo necessario ai lavori. Non possiamo, quindi, ristrutturare San Siro e intorno a questo c'è un dibattito che continua anche oggi e lo trovo incredibile. Dobbiamo superare questa fase, entrare nel mondo del fare. Abbiamo una legge per fare gli stadi e non ci faremo un accidenti di niente. Serve una legge di emergenza che ci faccia superare questi ostacoli oppure avremo sempre stadi vecchi, obsoleti e pericolosi. Invece devono essere belli, illuminati e pieni. Anche lo stadio gioca un ruolo per attirare pubblico televisivo. Il Milan ha 500 milioni di fan nel mondo, ma io voglio che un cinese, non tifoso del Milan e dell'Inter, dica: mi guardo Milan-Inter perchè mi diverto. Dovremmo fare come la Premier: assistere a uno spettacolo. Lo stadio è un pezzo dello spettacolo, come si gioca è un pezzo dello spettacolo. Così si avrebbero entrate per rendere competitivo il nostro calcio".

Chiusura sulla Champions e il Napoli:

"Non faccio previsioni. Eccezionalmente, andrò a vedere Napoli-Milan in trasferta, quando non vado neanche a Inter-Milan, perché non mi va di vedere questi colori che non mi sono familiari".