Sport E Vai  Sport e Vai
Venerdì 26 Aprile 2024
SEGUI SPORTEVAI SU

Sarri vuota il sacco su Adl, Mertens, Ronaldo e la Juventus

04/08/2022 08:25

Sarri vuota il sacco su Adl, Mertens, Ronaldo e la Juventus |  Sport e Vai

Fuma ancora tre pacchetti di sigarette al giorno ("ma ho fatto gli esami, anche con liquido di contrasto, ed è tutto a posto") ed è sempre più convinto delle sue idee Maurizio Sarri. Intervistato da Ivan Zazzaroni sul Corriere dello sport l'allenatore della Lazio torna anche sul suo passato. Partendo da Napoli, la “squadra che ha espresso il calcio più vicino alle sue idee”,

    «L’ultimo Napoli, quello dell’ultimo anno intendo. Giocava il calcio che avevo in mente, un calcio di coinvolgimento totale...quello che fa la differenza è sempre la disponibilità dei ragazzi, la fame, la voglia di perfezionarsi. Con i “non arrivati” è più facile. In carriera il più veloce a comprendere quello che chiedevo è stato Albiol, difensore di livello superiore. In pochissimo tempo capì tutto, al punto che io potevo anche starmene a casa, l’allenamento avrebbe potuto dirigerlo lui».

Poi ricorda l'exploit di Mertens.

    «Avevamo tre esterni d’attacco per due posti, la grande qualità di Lorenzo Insigne e l’equilibrio che garantiva Callejòn erano imprescindibili, così Mertens trovava poco spazio. A Bergamo, in dieci contro undici, tolsi Higuaìn e misi Dries centrale. Venti minuti mostruosi, prese due rigori, insomma li fece impazzire. L’anno dopo, quando persi Milik durante la sosta della nazionale – si ruppe i crociati – decisi di riproporlo in quella posizione».

Inevitabile parlare di De Laurentiis

    «Provo una forma di affetto e gratitudine, mi ha concesso l’opportunità di misurarmi con il grande calcio ed era quello che volevo provare. Poi, certo, lavorarci insieme non è semplice».

Si passa alla Juve


"Era una Juve giunta a fine ciclo e io me ne accorsi subito. Ronaldo? Ho il rimpianto di non averlo potuto allenare da giovane. Ho trovato un giocatore che si era affermato attraverso un certo calcio ed era diventato un’icona mondiale. La squadra doveva adattarsi a lui, non il contrario. Con me segnò 33 gol in campionato e quattro in coppa e insomma non è mai semplice convincere un campione con fatturati del genere a cambiare percorso".

Infine difende Lotito

«Non riesco a capire fino in fondo i motivi della sua impopolarità, come l’hai definita. Comunicazione? Possibile. Ma Lotito ha preso la Lazio che era un disastro e bene o male la tiene costantemente tra le prime 5, 6 e in Europa... io lo trovo piacevole, è un uomo di spirito ed è uno che ti ascolta- Lotito avrà mille altri difetti, ma è di rara intelligenza, ha una cura ossessiva dei dettagli e soprattutto sul piano sportivo lascia piena autonomia».


Tags: cristiano ronaldo de laurentiis sarri

Articoli Correlati