Sarri vuol proteggere il Napoli dall'euforia ma la città è in fibrillazione

E' atteso da un doppio compito Maurizio Sarri in questi giorni e, se tutto dovesse andar bene, per il prossimo mese. Non solo deve preparare al meglio la squadra in vista del rush finale, recuperare qualche elemento che, al di là dei risultati, sta palesemente pagando la fatica di una stagione in apnea (Callejon, Mertens e Hamsik su tutti) ma deve anche cercare di blindare l'ambiente dall'euforia e dall'entusiasmo di una città impazzita di gioia. Ieri tantissimi tifosi hanno salutato la squadra all'esterno di Castevolturno e per Firenze potrebbero essere anche 10mila i tifosi al Franchi. Un'arma a doppio taglio la passione della folla: a Torino è stata un'iniezione di adrenalina che già prima della trasferta ha dato fiducia ed autostima ma ora rischia di essere elemento di distrazione. Sarri sa che il Napoli non ha ancora vinto nulla, che la Juve è ancora davanti ma che soprattutto non sarà così facile vincere le 4 gare che restano. Se De Laurentiis si sta muovendo (sembra con ottimi risultati) per ottenere la contemporaneità delle ultime due giornate, compito dell'allenatore è evitare che un eventuale passo falso dei bianconeri possa trasformarsi in un'occasione sprecata se il Napoli non farà appieno il suo dovere. Cancellate da tempo tutte le interviste, non solo quelle di vigilia del tecnico (che di fatto ha evitato taccuini e telecamere quasi per tutta la stagione salvo che per le gare di coppa per obblighi Uefa prima delle partite) ma anche quelle dei calciatori che fino a qualche mese fa parlavano alla radio ufficiale o alle tv a pagamento. Testa bassa, pedalare, qualche sorriso alla folla e stop. Mantenere la concentrazione senza che la situazione diventi troppo pesante come pressione, non farsi condizionare dall'euforia esterna (per quel che si può) e recuperare fisicamente gli uomini migliori. Le 4 giornate di Napoli stanno per iniziare, l'attesa è appena cominciata.

Stefano Grandi