Sport E Vai  Sport e Vai
Mercoledì 8 Maggio 2024
SEGUI SPORTEVAI SU

Sarri: Mio futuro? Prima o poi le storie finiscono, questa Juve la migliore di tutte

09/10/2017 09:19

Sarri: Mio futuro? Prima o poi le storie finiscono, questa Juve la migliore di tutte |  Sport e Vai

"Non sarei durato troppo con Berlusconi se è vero quello che ho letto sulle sue intercessioni nel lavoro dell’allenatore. Un presidente che si comporta così difficilmente vince. Invece, lui ha vinto tantissimo, è stato un grande dirigente e, dunque, credo che quello che si dice di lui sia più leggenda che grande verità". Maurizio Sarri si confessa in un'intervista esclusiva alla Gazzetta dello sport. Il tecnico del Napoli risponde a Sacchi che l'aveva consigliato al Milan di Berlusconi e ribadisce di considerare la Juventus la favorita per il titolo anche quest'anno: "La Juve attuale è la più forte degli ultimi 7-8 anni, ha un organico di grande qualità insieme ad un allenatore straordinario. Per me, resta la favorita anche stavolta. Non so ancora quale potrà essere il nostro 100 per cento, ma so che non siamo l’anti-Juve che, adesso, è di un altro livello. Parlare di primato dopo 7 partite è relativo, è un tratto di percorso talmente breve che non è da considerarsi indicativo. La sensazione è piacevole, ma il momento in cui si decide la stagione è ancora lontano". Negli ultimi giorni si parla molto del suo contratto e del suo futuro, Sarri spiega: "A livello contrattuale sì il mio futuro è nel Napoli, ma c’è una clausola che permette soluzioni alternative a me e alla società. In questo momento, però, è l’ultimo dei miei pensieri. Mi sento legatissimo alla città e a questo gruppo, poi so che le cose a un certo punto finiscono in maniera naturale. Al presidente devo qualcosa. È stato l’unico ad aver avuto gli attributi ingaggiandomi. Per me questo è importante, spero che lo stia ripagando. Ci sono tante valutazioni da fare sulla clausola, è bilaterale, non è solo dalla mia parte”. Lo hanno paragonato a Sacchi e Guardiola: “Per me, il paragone è un insulto ad Arrigo. Lui, ha vinto tanto, io niente. La mia è un’innovazione parziale, la sua è stata totale, quindi è un accostamento per me gratificante, ma non penso sia possibile, in generale. Lui ha scritto la storia del calcio in risultati ed innovazioni e se non ci fosse stato lui, io non sarei esistito: il mio interesse tattico è nato grazie a lui. Guardiola? Diciamo che il mio calcio è simile al suo, anche se lui si è evoluto negli anni. Con Bayern Monaco e Manchester City qualcosa è cambiato rispetto a Barcellona. La filosofia è rimasta la stessa, ma i movimenti li ha modificati, difende e attacca con moduli diversi. Trovarmelo di fronte sarà emozionante. Lui è un talento, un fenomeno in evoluzione, credo che il suo calcio segnerà quest’epoca. Fare punti nel doppio scontro col Manchester City potrebbe fare la differenza in questo girone". Poi si passa agli altri allenatori, da Spalletti ("È un allenatore top a livello europeo, ha dato entusiasmo e una solidità impressionante alla squadra in un mese e mezzo soltanto. Stanno tornando, sono stati competitivi da subito, era anche impensabile che l’Inter rimanesse fuori dai vertici per tanti anni") all'allenatore della Samp ("Uno che interpreta il calcio alla mia maniera e fa cose importanti è Marco Giampaolo, che stimo come allenatore e come persona") per finire con Di Francesco che affronterà sabato con la Roma: "Di Francesco è molto bravo, la Roma è forte. Le insidie della trasferta sono palesi, la squadra forte ti mette in difficoltà sicuramente. Fin qui ne ha vinte 5 e persa 1 ed ha una partita da recuperare. È sicuramente competitiva, ma il mio Napoli è lanciato". C'è spazio per altre considerazioni, dall'etichetta di lamentoso (“Io non mi lamento mai di me e della mia squadra, sono innamorato del calcio e mi piacerebbe vederlo giocato nella sua massima espressione. Non ho mai incolpato nessuno quando perdo, se mi lamento di qualcosa lo faccio dopo una vittoria") al Var ("Io sono dubbioso, toglie spontaneità ed entusiasmo. Segni, ma l’esultanza è più contenuta, perché non sai se il gol viene convalidato. Qualche errore viene evitato, ma è in fase di sperimentazione. Comunque, sarei per un uso molto moderato") fino alla nazionale: "In questo momento no. Poi, l’età avanza, magari tra 2-3 anni potrei cambiare idea come è successo in tante altre cose". Ultima considerazione: Baratterebbe il vizio del fumo con lo scudetto? "A me piacerebbe vincerlo fumando".


 

Stefano Grandi


Tags: napoli berlusconi sarri

Articoli Correlati