Sarri: Abbiamo una testa per il campionato e una per le coppe

“Abbiamo una testa per il campionato e una per le coppe e quella del campionato è più bello, non vorrei essere io ad attaccare qualcosa di negativo alla squadra. L'ideale sarebbe affrontare tutte le manifestazioni con la stessa decisione che invece è superiore in campionato”. A Rai2 Maurizio Sarri torna brevemente anche sull'eliminazione in coppa Italia per opera dell'Atalanta poi analizza la gara vinta col Verona: “Non ho temuto più di tanto perchè le occasioni erano tante, nell'intervallo l'unica preoccupazione era se fossimo riusciti a continuare con quell'intensità ma era chiaro che se avessimo continuato in quel modo l'avremmo sbloccata, infatti abbiamo preso dei pali e poi abbiamo fatto due gol”. A Sky invece il tecnico del Napoli boccia la sosta lunga: “Io andrei anche diritto, dico la verità. I ragazzi hanno giustamente qualche giorno di vacanza, noi siamo partiti i primi di luglio ed abbiamo fatto tanti allenamenti e tante partite. Ritengo un esagerazione che un professionista in attività possa fermarsi una settimana. Qualche giorno è dovuto, ma mi sembra troppo anche sei giorni. Noi facciamo uno sport di squadra e dobbiamo allenarci come squadra, il lavoro a secco per un calciatore che ha fatto 35-36 partite credo possa dare poco”. Sul sogno scudetto Sarri osserva: “Penso che noi ci dobbiamo concentrare che sappiamo essere il nostro potenziale, abbiamo fatto 82 punti un anno ed un altro 86, dobbiamo ripeterci a questi livelli per entrare in Champions, se si va oltre questi livelli entriamo nello sconosciuto, in una terra che non conosciamo e dove non sappiamo dove possiamo arrivare. Non siamo mai arrivati a quelle quote, alla Juve hanno anni di certezze e possono chiudere sopra i novanta punti, mentre noi no. Dobbiamo andare avanti così". Infine capitolo mercato, si parla di una telefonata a Verdi, suo ex allievo all'Empoli ed oggi stella del Bologna: “Prima di tutto non mi permetterei mai di chiamare un giocatore mentre lo sta allenando un altro allenatore, non mi sembrerebbe corretto. Sinceramente non saprei cosa dirgli, un giocatore straordinario che ho avuto con me per due anni. Abbiamo vinto la serie B e poi ha fatto 26 presenze con me in A. Ha un talento straordinario con un pizzico di incapacità di fare la differenza in campo in relazione al talento che ha. Vedo che sta crescendo ed il giudice ultimo è il campo, non è che posso fare promesse a qualcuno. Come tutti mi piace allenare le squadre forti, tra allenare e stare a casa alleno chiunque perchè mi diverto".