12/03/2022 09:35
Non è un tifoso del Real Madrid ma Arrigo Sacchi ha goduto nel vedere le merengues escludere dalla Champions il Psg. Perché il club francese incarna quanto è più lontano dal modo di intendere il calcio dell'ex ct che al Corriere della Sera spiega
Quello del PSG non è un progetto. Nel calcio, come nella vita, il talento non basta. Come non bastano i soldi. Se mancano società e allenatore, le troppe differenze di stipendio e i privilegi spesso fanno esplodere gli spogliatoi, perché creano invidie e rivalità. È il gruppo che vince, mai l’individuo. Il gioco e l’organizzazione sono come la trama per uno scrittore e lo spartito per un musicista. Il segreto di tutto sono le idee. Sempre, ovunque. E di idee al Psg ne vedo poche
Bacchettate anche per Donnarumma
“Ha sbagliato a scegliere i soldi. L’ho detto anche a suo padre e sua madre, l’estate scorsa, qui a Milano Marittima. Doveva restare al Milan non tanto per riconoscenza ma perché era il posto ideale per crescere. Mai lasciare i posti in cui si sta bene. Ma resta un grande campione, lo conosco da quando era poco più che un bambino, nelle Nazionali giovanili. Si rialzerà”.
Infine uno sguardo in casa nostra
L’Inter a Liverpool ha fatto una grande partita, ma doveva osare di più nel finale. Bisogna essere padroni del gioco e per farlo non si può avere un sovrannumero di giocatori in difesa. Restano i favoriti per lo scudetto. ll Napoli? Paga l’incostanza e gli sbalzi d’umore. Serve una mentalità vincente, che però non è facile creare. Ma mancano ancora due mesi e mezzo, Spalletti ci deve provare fino alla fine