09/09/2022 08:19
A inizio settimana aveva bacchettato il Napoli e Spalletti, dicendo che gli azzurri erano tiepidi nel pressing ("fanno un pressinghino) e che il tecnico è "uno sì bravo ma che non finisce le cose", come si mette ora Arrigo Sacchi dopo il 4-1 al Liverpool? Alla Gazzetta l'ex ct non riesce proprio a fare retromarcia e trova altri difetti ed altre spiegazioni per l'impresa del Maradona
«Partita strepitosa, anche se bisogna essere onesti: questo Liverpool non è paragonabile a quello della passata stagione. Almeno per adesso. Il Napoli, comunque, è stato eccezionale e ha regalato divertimento alla propria gente. Non va dimenticato l’aspetto ambientale. Di più: culturale. È una piazza dove si è vinto poco e la storia nel calcio ha un peso. Spalletti cerca di insegnare un calcio moderno e questo è molto apprezzabile, però i suoi ragazzi devono essere sempre al massimo come contro il Liverpool. La continuità di rendimento è il vero problema».
Poi rivela da chi si aspetta di più
«Osimhen è una forza della natura, però a volte c’è e a volte non lo vedi… E poi c’è il caso di Zielinski che ha fatto una partita strepitosa contro il Liverpool: sono dieci anni che deve diventare un grandissimo giocatore, che sia la volta buona? L’impressione è che, dopo una super prestazione, ci sia un calo, una sorta di appagamento: è come se la squadra fosse sazia. Ecco, qui Spalletti dovrà lavorare parecchio per trovare quella continuità di rendimento che è fondamentale per arrivare al successo».