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Sacchi: Napoli straordinario ma non ha top-player

27/01/2017 14:39

Sacchi: Napoli straordinario ma non ha top-player |  Sport e Vai

“Il Napoli ha bisogno di giocare su ritmi altissimi ed esaltare le sincronizzazione di movimenti, deve crescere ancora perché non ha acquistato dei top player. Il Napoli ha una grande idea di calcio, ma non ha top player e questo non deve essere riduttivo, anzi. Quello che sta facendo Sarri è un lavoro straordinario con calciatori che sono ancora ragazzi ed è per questo che non hanno grande esperienza”. Arrigo Sacchi torna ad elogiare il gioco degli azzurri intervenendo a Radio Crc. L'ex ct sottolinea però dove si deve ancora migliorare: “Ad esempio, nella gara contro il Milan alla fine del primo tempo ho detto che il Napoli giocava da grande squadra senza avere la mentalità della grande squadra perché ha dato possibilità all’avversario di essere pericoloso e pareggiare e questo con squadre che hanno una mentalità vincente ben consolidata non sarebbe successo. E’ questo il limite del Napoli: per vincere deve sempre giocar bene.  Lo stesso Barcellona, quando non gioca in velocità diventa una squadra umana e lo steso Messi diventa più umano per cui questa tipologia di calcio esalta i giocatori, a condizione che il calcio venga sviluppato in movimento. Ecco perché quando Messi gioca con la Nazionale gioca diversamente.  Il Napoli è la più acculturata della maggior parte delle squadre che giocano in Europa non ha però singoli alla pari: il collettivo riesce a superare ciò che gli altri raggiungono individualmente”. Sacchi torna su vecchi refrain a lui cari: “Il calcio non è uno sport individuale e anche lo stesso Maradona che è stato il più grande in assoluto, è migliorato grazie al collettivo. Quando il talento gioca per la squadra a tutto campo, ha una marcia in più se invece il talento si muove da solo, non usufruisce della sinergia del gruppo.  Il Napoli ha un handicap: la sua storia. De Laurentiis è bravo perché rispetta il bilancio, poi ha avuto dei buoni risultati, ma ha preso una storia che ha vinto 2 campionati e una coppa Uefa e si confronta con il Real Madrid che ha vinto 11 Champions League e con la Juventus che ha una storia grandissima e questo vuol dire già partire in svantaggio. Quando un giocatore va alla Juventus si comporta diversamente: Higuain per esempio, non ha fatto nessun gesto di stizza, come invece accadeva quando era a Napoli”. Sacchi ha un debole per Sarri: “Non so fare classifiche, ma è un grande. Quando vedo una partita, capisco subito se un allenatore è un gestore o se è uno che dà lo strumento maggiore per migliorare i giocatori che è il gioco, un gioco illuminato. Sarri lo conobbi per caso, ero costretto a vedere la Serie B e vidi giocare l’Empoli e mandai i nostri allenatori a vedere gli allenamenti di Sarri perché vedevo in lui un talento e una sensibilità mettendo il gioco disposizione degli altri. La cosa fondamentale per questo gioco è la disponibilità dei giocatori e quando si smarrisce, si subiscono gol ed è accaduto anche al Napoli. La Juventus è decisamente favorita, il Napoli però ha già vinto il campionato: quello della bellezza, della gioia e del lavoro. Si vince anche attraverso l’impegno e la capacità di divertire gli altri. Deve entrare nella mente della gente che il calcio è uno sport di squadra e deve offrire spettacolo ed è per questo che la bellezza del gioco diventa un valore”. 


 


Tags: napoli sacchi sarri

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