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Sacchi, frecciate a Mancini: Quell'Italia non era poi così fenomenale

15/08/2023 10:45

Sacchi, frecciate a Mancini: Quell'Italia non era poi così fenomenale |  Sport e Vai

Consapevole della difficoltà di fare il  ct della nazionale («Ah, di una cosa sono sicuro: il problema non è Roberto Mancini, il problema siamo noi. Guidare la Nazionale significa essere soli, in un Paese senza cultura e non solo sportiva. Se provi a vincere con merito, se ragioni al plurale, sei un povero ottimista in mezzo ai pessimisti») Arrigo Sacchi dipensa anche qualche frecciata a Mancini dopo le sue dimissioni. L'ex ct di Fusignano dice alla Gazzetta

«Forse troppo ottimismo dopo gli Europei: sospetto che da quel giorno si sentisse imbattibile. Visto cos’è successo dopo, non eravamo poi così fenomenali, evidentemente il loro calcio era propositivo e collettivo. Poi, però, anche la Nazionale di Mancini ha cominciato ad allungarsi e a non essere più così funzionale. Non credo che quella squadra e quell’allenatore avessero, in fin dei conti, una vera mentalità vincente».

Poi un ricordo personale

«Se guardo indietro, la mia fu proprio un’altra storia. Arrivai secondo a Usa ’94 perdendo in finale contro il Brasile ai rigori, ma questo alla critica faceva schifo. Mi spararono addosso, non gli pareva vero. Così come non gli pareva vero, attaccando me, di poter colpire anche Silvio Berlusconi appena entrato in politica. Mi sfinirono, ne avevo piene le scatole».

Infine sul nuovo ct

«Il commissario tecnico della Nazionale è una persona che deve fare i conti con l’ottanta per cento di giocatori stranieri in Serie A. È un eunuco in un harem pieno di bellissime donne che non può avere: io, almeno, mi sentivo così. Auguri al nuovo ct. Perché dovrà dare uno stile alla Nazionale di una nazione che stile non ha».

 


Tags: nazionale mancini sacchi

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