25/04/2022 11:03
E' dedicato quasi tutto alla Roma l'editoriale di Ivan Zazzarroni. Questi i passaggi principali dell'articolo del direttore del Corriere dello sport
Quando l’allenatore è più grande del gruppo che guida, la vittoria finale sfiora l’illusione. Se però gli affidi gente come Viña, Maitland-Niles, Shomurodov e Sergio Oliveira, dimostri di avere imboccato in senso contrario l’autostrada per la gloria: sabato, per la terza volta in pochi mesi, è risultata impressionante la differenza tecnica tra l’Inter di Inzaghi e la Roma di Mou, una distanza che nessun allenatore riuscirebbe a colmare con il gioco, le idee, le motivazioni
Dubito che i Friedkin abbiano scelto Roma per la bellezza della città: mettono tanti milioni ogni mese, ma senza gli strumenti tecnici per realizzarlo il progetto risulta privo di senso. E gli strumenti sono i giocatori di primo livello. I confronti Perisic-Karsdorp, Dumfries-Zalewski, Oliveira (improbabile la sua conferma)-Brozovic, per non parlare di Barella e Lautaro e degli ingressi dalla panchina (Correa, Bastoni, Gosens, Gagliardini, Sanchez contro Perez, Veretout, Shomurodov, Viña e Bove) sono stati imbarazzanti.
La Roma ha dunque una proprietà ricca, appassionata e fisicamente presente, il tecnico più importante, un vincente, e un pubblico disposto a seguirla sulla fiducia. Le mancano “semplicemente” due, tre giocatori in grado di trasformare il lavoro di Mou in titoli. Quali sono, in vista del prossimo passaggio, le intenzioni di padre e figlio?