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Roma-Spalletti sarà divorzio, chi tocca Totti muore?

08/05/2017 13:15

Roma-Spalletti sarà divorzio, chi tocca Totti muore? |  Sport e Vai

Se qualcuno aveva ancora dei dubbi sulle possibilità di permanenza di Luciano Spalletti a Roma si sarà convinto dopo le parole del tecnico nel post-gara del successo di Milano. Dopo il 4-1 a San Siro, che riconsegna il secondo posto ai danni del Napoli, Spalletti è stato esplicito: “Tornassi indietro non allenerei ancora la Roma”. Che tradotto vuol dire anche: guardando avanti non intendo restare. Segnali in tal senso erano arrivati da tempo, come la specifica che la sua permanenza era legata solo a un successo ovvero a un trofeo. Ora però i nodi sono venuti al pettine e la principale ragione dell'annunciato addio è nel morboso rapporto di Totti con la città e nella difficoltà a rapportarsi con i media nella gestione del capitano. Niente di nuovo, già l'anno scorso successe il finimondo quando Totti decise di parlare apertamente e al tg1. Era il 20 febbraio del 2016 e il n.10 mise a soqquadro tutto l'ambiente dicendo: Chiedo più rispetto per quello che ho dato, rispetto per l'uomo. Non riesco a stare nella Roma così, vorrei che mi dicessero le cose in faccia, sto male. Vorrei chiarezza, sia da Spalletti, perché invece che leggere certi frasi avrei preferito che le dicesse a me, sia da Pallotta, quando verrà e parleremo del contratto. Perché io mi sento ancora un calciatore. "Io ho sempre cercato di metterci la faccia, così sto male io e stanno male le persone che mi stanno intorno. Non ho mai detto a nessuno: "Voglio giocare", ma sto bene e sono a disposizione”. Per quell'intervista Totti venne messo fuori squadra da Spalletti. Poi la lunga tregua, col finale di stagione super del giocatore, spesso decisivo quando entrava nel finale.

L'ARRIVO DI MONCHI - Anche quest'anno però Totti ha fatto quasi sempre la comparsa e la “mazzata finale” è stato l'arrivo del ds spagnolo Monchi che si è preso la briga di ufficializzare quello che tutti sospettavano: non ci sarebbe stato rinnovo per Totti che è destinato a fare il dirigente. Per molti tifosi romanisti una mancanza di rispetto che non sia stato lasciato a Totti il compito di dire ufficialmente addio. Spalletti si è limitato a dire “non ritirerei la maglia numero 10, deve essere un sogno per i ragazzini indossarla, casomai sarebbe bello scrivere il nome Totti 10 dietro le maglie per ricordarlo sempre”. In pratica Totti è diventato già un ex e a far scattare la rabbia dei suoi fan e dello stesso giocatore è stato il mancato utilizzo a San Siro. Avrebbe voluto fare la sua ultima esibizione alla Scala del calcio Totti ma Spalletti non l'ha messo dentro neanche sul 4-1 a gara finita. S'è giustificato dicendo che sarebbe stata una mancanza di rispetto inserirlo per pochi minuti (ma del resto non sarebbe stata la prima volta, vuol dire che in passato gli ha mancato di rispetto?) e lo stesso Pallotta gli ha dato ragione. Parlando al Messaggero il presidente della Roma ha detto: “E' stato molto bello vedere tutti i tifosi applaudire Totti e la sua mostruosa classe, ma la squadra viene sempre prima di tutto. L’allenatore ha fatto il cambio giusto, perché stiamo combattendo per l’accesso alla Champions League. E comunque se avesse messo Totti gli ultimi cinque o sei minuti qualcuno avrebbe detto che non sarebbe stato rispettoso. Spalletti? Non potrei biasimarlo se dovesse lasciare la Roma, perché i media scrivono sciocchezze ogni settimana. Totti e il futuro? Aspettate la fine della stagione perché avrò molto da dire, vi racconterò tutta la storia". Intanto domenica c'è Juventus-Roma che vale la conferma del secondo posto ma l'impressione netta è che sia l'ultima volta per due: per Spalletti, perchè chi tocca Totti a Roma muore,e per lo stesso Totti condannato a un addio forzato e senza feste.

Stefano Grandi

 


Tags: Roma totti spalletti

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