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Roma, Spalletti: La rosa era valida, dovevo caricare di più gare importanti

08/04/2017 10:59

Roma, Spalletti: La rosa era valida, dovevo caricare di più gare importanti  |  Sport e Vai

Un po' un mea culpa, un po' un auto-elogio: la Roma domani affronta il Bologna per difendere il secondo posto ma brucia ancora l'eliminazione dalla coppa Italia e Spalletti deve difendersi dalle critiche. La sua squadra è quella tra le grandi che ha utilizzato meno giocatori ma il tecnico non scarica sulla rosa corta: "Secondo me è dipeso da scelte mie. Se vogliamo fare confronti tipo quello che da una partita di campionato a una di coppa la Juventus ha cambiato 8 giocatori e ha fatto due bellissime partite, a quei livelli lì no. Però noi avevamo la rosa a posto per giocare le nostre competizioni. Ci sono capitate partite di un certo livello tutte insieme, devi fare delle scelte e non hai tempo. La squadra ha sbagliato un paio di partite fondamentali, ce le ricordate in modo corretto, ci disturbano quelle partite. Ma sono partite singole, nel lungo tratto è difficile trovare un periodo fatto male. Ha sbagliato episodi e partite, risultati. Noi veniamo da 5 partite vinte. Siamo usciti dalla Coppa Italia, ma veniamo da 5 partite vinte. Diventa difficile dire che questa fosse una squadra sbagliata. Però siccome ci sono dei momenti che diventano cruciali, importantissimi, se il risultato è stato quello l'allenatore ha sbagliato le scelte. Si passa sempre da lì. Decide l'allenatore, se non vinci, avendo constatato che la squadra può portare a casa i risultati, qualche errore è stato commesso. Abbiamo sbagliato partite, non periodi. Sono stati commessi errori, poi ci sono i 18 mesi di lavoro”. Quelli che per Spalletti hanno comunque portato risultati: “Nei 18 mesi di lavoro abbiamo fatto punti importanti in confronto alle altre. Però poi se ne parla in fondo. Nel calcio esiste solo il fatto di imporre la vittoria, ci si diverte solo se si vince. L'allenatore bisogna che stia dentro il ragionamento. Per avere un ruolo importante devi dire cose importanti, non puoi dire che avete tutte le visioni. Però in realtà bisogna parlare chiaramente, bisogna istruire che c'è bisogno di un lavoro, di un programma per riuscire a contendere i titoli alla Juventus. Loro hanno un vantaggio sotto questo aspetto, di soldi, di struttura societaria. Dobbiamo essere bravi a programmare e a diminuire sempre questo vantaggio che mi sembra sia stato fatto in questi 18 mesi”. Un errore il tecnico giallorosso se lo riconosce: “Ho cercato di provocare la massima reazione parlando di ossessione. Probabilmente è stato anche poco, visto che non è bastato. Avrei dovuto caricare ancora di più queste partite. La vedo più in questa maniera, ci avrei dovuto mettere ancora più peso". Ultima osservazione su Totti: "Purtroppo devo gestire lo spogliatoio, la squadra, il ruolo che ho. Le competenze del ruolo vedono anche cambiare uno a 10' dalla fine, vado con coerenza come ho sempre detto. Non voglio gestire la storia di Totti, ma il calciatore. Forse l'ho fatto giocare poco, forse molto, dipende dai punti di vista. Cerco di fare le cose con più coerenza possibile, senza essere disturbato da niente. Totti rimane un giocatore importante per la storia di questo club".

Stefano Grandi


Tags: Roma totti spalletti

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