Roma, Mourinho: frecciatine a Cassano e alla Juve

Intervistato da TV8 al termine dell'infinito match che ha visto la Roma superare 4-1 il Feyenoord e conquistare l'accesso alle semifinali di Europa League, il tecnico giallorosso, José Mourinho, ha commentato il match e colto l'occasione per rifilare l'ennesima stoccata a distanza ad Antonio Cassano.

In merti alla gara, lo Special One spiega:

Questa è stata una gara difficile, già da prima del fischio d'inizio, perché Dybala non era a disposizione, poi era a disposizione, non si sapeva e questo complicava le cose. Poi, ci si è messo anche l'infortunio a Wijnaldum. Sapevo che per mettere dentro Paulo avrei sempre dovuto avere un cambio a disposizione perché magari si sarebbe potuto fermare e questo ha complicato le cose. E' stata una gara difficile, contro una squadra ottima, ma noi siamo stati superiori.

Scelte giuste nei cambi?

Questo deriva dal fatto che ho tanti capelli bianchi. Ai ragazzi ho detto di avere testa e tranquillità, che non sarebbe mai stata una gara per ammazzare gli avversari, ma ho detto che arrivare 1-0 al 90' sarebbe stato perfetto. Ed è andata più o meno così... Poi gara difficile da gestire per via del cambio forzato di Wijnaldum. Ho dovuto fare tre cambi per far entrare Dybala e tenermi una finestra per il cambio, in caso di ricaduta per Paulo.

Poi, arriva la bortata da Cassano:

Studio di campioni?  Non c'è Cassano?!

In merito alla stagione, Mou spiega:

Ho l'esperienza per capire il lavoro che sto facendo, però sono equilibrato. Come ho detto tempo fa, sono in una fase della mia carriera in cui i giocatori e i tifosi sono più importanti. Io sono l'ultimo, quello che cerco di fare è dare gioia ai tifosi e permettere ai ragazzi di migliorare. Stasera avremmo anche potuto perdere, ma seremmo andati a casa soddisfatti per aver dato tutto. Abbiamo dei limiti e dei problemi. Ma abbiamo valori e non sono mai arrabbiato con loro, anche quando si perde. E' una famiglia. Ora dobbiamo risposarci e pensare all'Atalanta, dimenticando l'Europa League.

Dybala alla Juve aveva perso fiducia, come ha fatto a fargliela ritrovare?

La mia sensazione è che cercava la gioia persa. L'ha trovata qua, nel gruppo che lo capisce, un pubblico che lo ama e uno spazio sul campo in cui essere leader per la sua qualità e la sua personalità. Lui penserà che ha qualità per giocare nelle squadre più forti del mondo e, se è così, fa bene. Però qui ha trovato gioia, oggi è entrato e mi sembra che abbia finito bene.