Roma, Mourinho attacca Ulivieri e manda segnali di addio

E' ancora una volta un José Mourinho scatenato quello che commenta la sconfitta della Roma contro l'Inter. Per lo Special One, un affondo diretto a Renzo Ulivieri, presidente dell'assoallenatori, che lo aveva criticato nei giorni scorsi per le sue lamentele contro la classe arbitrale e un messaggio sibillino alla società giallorossa che potrebbe annunciare l'addio a fine stagione.

Ai microfoni di DAZN, Mourinho ha spiegato:

Ho detto ai ragazzi che provavo un orgoglio tremendo per questa gente, che li ha ringraziati per gli sforzi che hanno fatto oggi per giocare questa partita. Uno stadio che è qualcosa di veramente incredibile, come il legame creato con i tifosi. Per me è sempre dura perdere, ma sono orgoglioso. Recupero qualcuno per il Leverkusen? Non so, non sono ottimista perché recupero qualcuno, ma perché sono i miei ragazzi.

Poi, sulla gara:

Oggi, abbiamo giocato con la squadra più forte d'Italia e avevamo tutti i giocatori stanchi morti e, altri non al meglio, come Dybala e Belotti, più i bambini che sono entrati. Li ringrazio perché lavorano sempre con noi e hanno dato il loro contributo. Bove ha fatto una grande partita. Al di là del risultato, ho solo motivi per essere felice.

Mourinho attacca, poi, Ulivieri e la società:

Ci sono episodi che, se vuole, ne parla la società. Non io, perché sono stato distrutto e attaccato nella mia etica. Sono, però, contento perché mi ha accusato una persona che è stata squalificata per tre anni dal calcio per le scomesse... mi fa piacere. Io lavoro per la società e faccio il meglio. Se entro nella direzione e dico che sono stanco di fare tanto, perché faccio tanto, sono più di un allenatore e... qualche volta mi stanco... Domani vado al Tre Fontane a vedere la Primavera, lunedì sarò a lavorare per la gara di giovedì. Penso che sia una qualità nostra, quella di aver la capacità di ritrovare energie quando sei deluso da qualcosa, ma ci sta...