Roma, De Rossi punta su Lukaku e svela perché El Sharaawy è così importante nel suo gioco

"Lukaku riuscirà a emozionarvi". Daniele De Rossi ha aperto in questo modo la conferenza stampa, alla vigilia del big match dell'Olimpico tra Roma-Inter. I giallorossi, infatti, con l'avvento dell'ex tecnico della Spal fin qui hanno fatto bottino pieno (successi contro Verona, Salernitana e Cagliari) e l'obiettivo è quello di proseguire su questa rotta anche contro la squadra di Simone Inzaghi, capolista a quattro lunghezze di vantaggio sulla Juventus (seconda). 

Quello che devono avere i giocatori forti, e noi ne siamo pieni. Coraggio e intelligenza. Sappiamo chi affrontiamo. Ogni squadra nel mondo è battibile, sono i più forti del campionato e sappiamo che si alza il livello. Cambia il modo di prepararci alla gara, loro sono abituati a dominare il gioco.

Sul momento di Romelu Lukaku e il match febbricitante che lo attende: "Cerco di scindere l'aspetto emotivo da quello calcistico. Devo parlare alla loro testa ma anche al calciatore, a me basta che giochi come contro il Cagliari, pur contro un avversario più forte. Col Cagliari ha giocato per la squadra, ha tirato, e se tira spesso farà tantissimi gol. Non è un ragazzo di 20 anni, saprà gestire le emozioni".

Daniele De Rossi si è espresso poi sul tema dei big match, punto dolente della stagione della Roma fin qui dove ha sempre faticato contro le squadre che la precedono: ""Credo poco alla casualità. Ma non posso commentare scontri diretti che non ho allenato. Certo, i numeri parlano, ora vediamo come andrà domani. Contro le squadre forti la sconfitta può capitare, sappiamo che ci sono dei livelli che parlano. L'Inter e il Milan sono molto forti, la Juve sta tornando. Stiamo cercando di iniziare un percorso di consapevolezza, di tornare la squadra che queste partite le vince. Problema di testa? Abbiamo giocatori che hanno giocato con top club, gente che ha vinto Mondiali ed Europei. Sarebbe offensivo dire che i giocatori hanno problemi di testa". 

Ecco come sta Smalling e il ruolo centrale di El Sharaawy:  

Smalling è fondamentale come tutti gli altri, tutti saranno utili. Si stanno rimpicciolendo le distanze fisiche coi compagni. La testa e la condizione stanno tornando. Certo, non li ho ancora visti tanto sul campo ma quello che ho visto mi piace. E' uno dei compiti più difficili per un allenatore sfidare una squadra che sta giocando bene. C'è rispetto ma serve anche spavalderia. Siamo la Roma e giochiamo in casa, se porti troppo rispetto, il rispetto si trasforma facilmente in paura. E la paura ti fa perdere le partite. Sicuramente ci saranno momenti di sofferenza, quando la prepari al computer la palla ce l'hai tu e controlli la gara, poi in campo la tengono loro, perché sono forti. Siamo consapevoli che ci saranno momenti in cui ci schiacceranno per 10-15 minuti, ma non possiamo concedere per 40, altrimenti gli consegneremo la vittoria. Nella partita singola sappiamo di poter vincere. El Shaarawy? Lo conosco da tanti anni, sta avendo anche un'evoluzione mentale. Era morbido, leggero, e io mi arrabbiavo con lui perché non entrava nei contrasti. Oggi è un giocatore vero, dà sempre la sensazione di poter cambiare la partita. Mi piace molto anche Zalewski. Mi tengo del tempo per decidere, anche se ho già la mia idea.

Infine le parole al miele di Claudio Ranieri: "Ho letto queste cose anche anni fa, poi mi hanno mandato via dalla Spal e pochi pensavano che lo fossi. Voglio fare questo lavoro, ho passione. Mi sono trovato un po' per caso nel posto dove sognavo di farlo. Non bado alle etichette e penso a dare il meglio, giorno per giorno, a godermi l'avventura".