15/03/2022 09:24
Ha compiuto 67 anni due giorni fa ma nell'immaginario collettivo è ancora quel folletto che sulla fascia, dribbla, rientra, crossa e scatta imprendibile. Bruno Conti si confessa alla Gazzetta, ricorda come la sua carriera avrebbe potuto prendere tutt'altra strada, con il baseball che fu il suo primo amore ("ero lanciatore e dei dirigenti californiani del S. Monica mi videro e chiesero ai miei genitori di lasciarmi andare negli Usa, ma papà era troppo malato di Roma. Così quando a 16 anni diventai giallorosso, coronai il suo sogno") e quel Mondiale che l'ha consacrato nell'Olimpo
prima del Mondiale avevo avuto un problema al ginocchio e forzavo per recuperare, Venne da me Bearzot e mi disse: “Fai con calma, tanto un posto è tuo”. Il resto lo sapete: “Marazico” e Pelè che mi diceva che ero stato il migliore della Coppa. Ma la vita è stata generosa. Pensi che fortuna aver scoperto tanti talenti. Uno su tutti: De Rossi. Il dolore più grande? Escludendo quelli strettamente privati, la morte di Agostino Di Bartolomei, il mio capitano, Una sofferenza grande e inaspettata.
Un pensiero anche per il derby di domenica
Vivo e penso da romanista. Ma non mi chieda pronostici. Dico solo che Mou è il numero uno. Le basta?