Real-Barcellona, Ancelotti e Martino: Nessuno giocherà per il pari

Un “clasico” da oltre 1.150 milioni di euro. A tanto ammonta il valore delle rose di Real Madrid e Barcellona, che domani sera si affrontano al Santiago Bernabeu per una sfida che potrebbe decidere in anticipo le sorti della Liga. Il valore delle merengues è stimato in 571,4 milioni di euro, con Ronaldo e Bale che da soli ne valgono 180, mentre la rosa del Barcellona vale 588,1 milioni, con Messi e Neymar stimati complessivamente sempre 180 milioni (120 l’argentino, la metà il brasiliano). Ancelotti scalpita per prendersi la rivincita dopo il ko per 2-1 dell’andata. Da allora il suo Real non ha più perso in 31 gare ed ha rosicchiato 10 punti al Barca, che ora insegue a 4 lunghezze: "L'ho già detto - ha ribadito Ancelotti - Io pagavo l'abbonamento televisivo per guardare il Clasico. E ora lo vivo da protagonista, cosa mi da emozione e felicità, ci sono tanti colleghi che vorrebbero essere al mio posto. Spero di onorare questo privilegio sbagliando il meno possibile. Bale? E’ in grandi condizioni, sono sicuro che farà una grande partita. E spero che mantenga questa condizione fino a fine stagione, per quanto riguarda Ronaldo non è nel suo miglior momento perché il suo miglior momento è iniziato quando è iniziata la stagione, e non è mai finito. Benzema? Sta bene e gioca. Non pensiamo al pareggio. Noi faremo di tutto per vincere". Quella che per Ancelotti è un’opzione per Martino è un obbligo: "Noi dobbiamo vincere. E' la nostra ultima opportunità: non è la stessa cosa rimontare 1 punto, 4 o 7 nelle ultime 9 giornate: le grandi squadre non sbagliano tante volte, quindi il pari per noi non è un buon risultato. Poi, nel caso di una X, il Madrid vincendo le ultime 9 sarebbe campione.  Martino doveva fare delle scelte, due tra Neymar, Fabregas, Pedro e Sanchez, e le ha fatte. "Ho ben chiaro chi giocherà domani". Il brasiliano, non esattamente in forma, ci sarà. "Ha giocato benissimo contro il City e ripeto, per me è tra i 5 migliori giocatori del mondo. Non ho bisogno di una partita, di mezza o di 10 per riaffermare le sue grandi qualità. Proverò a far sì che non pensi di essere un giocatore come gli altri, perché non lo è".

Stefano Grandi