Razzismo negli stadi, interviene la polizia: ma c'è un sondaggio che preoccupa i vertici del calcio

Dopo l'incontro che si è svolto lo scorso 25 gennaio al Viminale tra i ministri Piantedosi e Abodi e i vertici di Figc e Lega è "stato attivato un gruppo di lavoro per studiare ulteriori interventi o misure per prevenire casi di razzismo nel Calcio e studiare forme di sensibilizzazione sul tema. Domani ci sarà una prima riunione informale con Federazione e Lega per fissare temi e calendario dei lavori". Lo ha annunciato il capo della Polizia Vittorio Pisani in audizione davanti alla Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza.

"Gli episodi sin qui registrati negli stadi - ha aggiunto Pisani - fin qui sono stati quasi sempre ritenuti dall'autorita' giudiziaria non integranti di fattispecie di reato, o di lieve entita', e questo suggerisce la necessita' di intervenire soprattutto sul piano preventivo e culturale. Ovviamente noi non possiamo supplire a un certo tipo di attività formativa strutturata sul lungo periodo ma possiamo sicuramente curare iniziative di sensibilizzazione tra gli studenti anche sui temi della discriminazione razziale". 

Eppure, secondo un sondaggio metà degli italiani considera normale insultare i propri campioni, gli avversari e gli arbitri allo stadio, considerandolo "elemento del tifo". Per quasi una persona su cinque sono normali anche gli insulti a sfondo razziale. È quanto emerge da un sondaggio Radar, effettuato da SWG, dopo l'episodio occorso al portiere del Milan, Mike Maignan, bersaglio di cori razzisti da parte di una minoranza di tifosi dell'Udinese. Il sondaggio, su un campione nazionale di 800 soggetti maggiorenni che seguono gli sport dal vivo, e non solo il calcio, evidenzia che per una quota (8%) di persone, che frequenta stadi e palazzetti, sia tutto concesso e che i tifosi si lascino andare. Per il 12% degli intervistati, tifare per una squadra o un campione, è un modo per sfogare lo stress della vita di tutti i giorni e, delle volte, si può eccedere nei comportamenti non idonei. Mentre, per il restante 80% la partita allo stadio dovrebbe essere un momento di relax e divertimento per tutti. Dal sondaggio risulta, infine, che gli scontri fisici con i tifosi avversari sono accettati dal 16% delle persone.