24/08/2023 14:09
Con una serie di tweet indignati Fabio Ravezzani torna sul caso plusvalenze e giustizia sportiva. Scrive il direttore di teleLombardia
Funziona così. La Juventus produce una serie di plusvalenze molto discutibili (come parecchi altri club, peraltro). La Consob segnala giustamente l’anomalia (è quotata in Borsa e alterare i bilanci è reato grave). Si muove la Procura di Torino anche se competenza sarebbe Milano. Torino parte a tappeto con intercettazioni anche ambientali. Un approccio in genere riservato a crimini ben più gravi. Non solo. Qualcuno dalla Procura di Torino fa filtrare a ritmi studiati e regolari intercettazioni che alimentano le tesi dell’accusa.
La giustizia sportiva è costretta a muoversi sull’onda dell’indignazione. Poco importa se negli anni numerosi altri club sono ricordi ad operazioni analoghe e se la sono cavata con la scusa che è impossibile dare un valore certo ai calciatori. Le intercettazioni sono considerate prova sufficiente. Altre Procure archiviano su alcune transazioni considerate invece colpevoli a Torino. Nel frattempo è forte il rischio che l’inchiesta venga spostata a Milano. Per andare a sentenza (quale?) ci vorranno anni. Intanto l’opinione pubblica (e la giustizia sportiva) si sono placate.