Ranieri: Sarri amato in Inghilterra, io spero di tornare ad allenare

Sul suo futuro non si sbilancia, sorride senza rispondere quando gli ipotizzano la panchina della Roma al posto di Di Francesco, visto il momento difficile dei giallorossi, ma del calcio italiano e inglese sa tutto perchè segue tutto. Claudio Ranieri, ospite di Radio anch'io sport su Radio1, rivela di aver seguito il Chelsea di Sarri per una settimana negli allenamenti e dice: “Sarri lo conoscevamo bene in Italia e ora lo stanno conoscendo e amando anche in Inghilterra, io sono stato una settimana a vedere i suoi allenamenti e c'è un bell'ambiente. Non so se possa vincere il campionato il suo Chelsea ma lottare fino in fondo sì”. Capitolo Roma: “Di Francesco è un ottimo allenatore, ai tifosi consiglio di avere pazienza e di sostenere la squadra. La Roma ha preso giovani in gamba ma hanno bisogno di maturare, penso sia stata la risposta del presidente al fatto che non hanno lo stadio, bisogna aiutare la squadra. Certo non basta la qualità tecnica ma conta anche il carattere e la forza psicologica, devono reagire e far vedere che hanno quelle qualità che li hanno portato alla Roma. Non credo che l'assenza dalla città del presidente influisca, al Chelsea Abramovich non c'è da una vita eppure i Blues hanno vinto tutto. Se ripenso a quello scudetto perso quando c'ero io in panchina, sì a volte ci penso, per fortuna mi sono rifatto al Leicester. Il ritiro di Totti? Non so se è stata una sua idea o se è stato costretto a farlo. Mi ha invitato alla presentazione del suo libro e ci andrò”. Ranieri era a San Siro per Inter-Tottenham: “Devo dire che gli Spurs hanno giocato molto bene, così come la Samp contro l'Inter, ma le grandi squadre si formano anche grazie a queste imprese. Per l'Inter sono vitamine importanti, la Pazza Inter è in buone mani e sta a Spalletti farla crescere”. Un passaggio anche sul Napoli e sulla svolta tattica di Insigne attaccante centrale: “Mi sembra di rivedere in Insigne Gianfranco Zola, che ebbi al Napoli e ritrovai al Chelsea quando mi disse che avevo ragione. L'intuizione di Ancelotti è sublime”.