Pippo Inzaghi, l'aneddoto sul fratello e la bordata sulle scommesse

C'era anche Pippo Inzaghi oggi sul palco del Festival dello sport a Trento. Il neo-tecnico della Salernitana ha raccontato anche qualche aneddotto sul fratello, allenatore dell'Inter

"Simone è sempre stato più bravo di me in tutto, io però non mollavo di un centimetro. Spesso andavamo in mansarda, avevamo un camino che utilizzavamo come porta e giocavamo uno contro uno con una calza: mi sono rotto anche un piede così, poi ho dovuto spiegarlo al Piacenza..."

Dopo aver ricordato la doppietta col Milan nella finale di Champions ad Atene contro il Liverpool ("Non ho dormito per dieci notti: per me fu impensabile aver segnato una doppietta in finale di Champions League") Inzaghi torna sulla sua avventura sulla panchina rossonera:

"Quando mi hanno chiesto di allenare la prima squadra non ho potuto rifiutare: come puoi dire di no al Milan? Io ci ho messo tutto me stesso. Poi negli anni si è visto che è stata dura per tutti riuscire a gestire quella squadra. Grazie a quella esperienza è iniziata la mia vera carriera da allenatore".

Infine un pensiero su scommessopoli

"Sono molto triste di quello che sta accadendo nel calcio italiano adesso. Ho pensato che personalmente prima di arrivare in alto ho dovuto fare tanta gavetta. Ma quella vera. Non guadagnavo quasi niente ed invece ai giovani di oggi dopo cinque partite bene vengono offerti contratti e ingaggi assurdi che non sanno nemmeno gestire"