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Pippo Inzaghi a cuore aperto sui guai del Milan e il ritorno di Ibra

14/01/2020 08:39

Pippo Inzaghi a cuore aperto sui guai del Milan e il ritorno di Ibra |  Sport e Vai

Ammette di essere malato di calcio. («A ogni livello. Quando giocavo nella Juve e nel Milan, i compagni il lunedì prendevano i tabellini di C1 e C2 e mi interrogavano. Dove gioca questo? E quest’altro? Non sbagliavo un giocatore. E nemmeno mio fratello»), sceglie il suo tecnico preferito («Ancelotti è il numero uno nella gestione. Per ora mi ritengo un tecnico di campo, perché ho una cultura che arriva dal settore giovanile») e parla tanto anche del Milan Pippo Inzaghi al Corriere della Sera. Il presente per lui è il Benevento, che sta volando con lui in panchina, ma il Milan è sempre nel suo cuore: «Brutto effetto vederlo così in basso, ma purtroppo non è una novità. Io però conosco Maldini e mi fido di lui: sono sicuro che Paolo e Boban tireranno fuori la società da questa situazione. Bisogna resettare, inserire due o tre giocatori giusti l’anno e, soprattutto, avere pazienza. Occorre continuità nella gestione». Lui è stato uno dei 9 allenatori che il Milan ha avuto nelle ultime 7 stagioni. «Il campo ha dimostrato che gli allenatori sono stati il male minore: ne sono passati tanti e non è cambiato nulla». Giusto prendere Ibrahimovic? «Sì, hanno fatto benissimo, serviva uno così. Ho giocato con lui, lo stimo tanto: non ha bisogno di soldi o di gloria, se è tornato significa che ritiene di poter lasciare un segno. E mi sembra che le prime partite lo abbiano dimostrato.Anche al debutto si è notato quanto possa pesare. Tutte quelle spizzate, quelle palle messe in mezzo all’area: ci sarei andato a nozze. Se può giocare in coppia con un altro centravanti? Non può: deve. Quando arrivò al Milan io volevo stare in campo con lui. Purtroppo mi sono rotto il crociato».


Tags: milan ibrahimovic INZAGHI

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