Per Spalletti salvagente Nainggolan ma a Bologna non si può più sbagliare

Mettere tutto in discussione dopo sole tre giornate? Possibile, se sei l'Inter e se hai fatto una campagna acquisti da regina del mercato. Con Juve e Napoli che stanno tenendo il passo da big e il Milan risvegliato tocca ai nerazzurri bussare alle porte del campionato, per non rischiare di rimanere fuori e staccato dal vertice. Due passi falsi sorprendenti, contro medio-piccole, hanno giò tolto certezze a una squadra che tutti indicavano come l'anti-Juve. Occorre rispondere a partire da oggi pomeriggio a Bologna dove serve solo vincere. Magari senza andare a vedere come, anche se sarebbe un segnale importante vedere una squadra compatta, che sa quel che vuole, che non si inceppa in incertezze di fondo. Perchè l'impressione è che Spalletti sia confuso con tanti nuovi da inserire e moduli da provare. Va presa una strada netta: solo dopo sarà il momento di alternare schemi e soluzioni. Il rischio di far svaporare il grande potenziale che la società ha messo a disposizione del tecnico c'è. L'alibi del tempo che occorre ad amalgamare tutti è reale, non è una scusa, ma Spalletti sa che in una big di tempo ce n'è sempre poco. Ecco perchè oggi si affida al suo talismano, quel Nainggolan che voleva già un anno fa e che ora finalmente è pronto dopo i fastidi fisici che lo hanno penalizzato. Non sarà forse un'Inter Ninja-dipendente, ed è giusto che Spalletti sottolinei che una grande squadra non può dipendere da un solo giocatore, ma una squadra in difficoltà – come lo è oggettivamente questa Inter ora – ha bisogno di un punto di riferimento, di un salvagente cui aggrapparsi nei momenti di burrasca. Il belga ha tutto per diventare il leader dell'Inter, va supportato e aiutato. Lui e Icardi devono costituire l'asse portante dell'attacco, col supporto degli esterni. A Bologna è vietato sbagliare ancora, l'Inter deve reagire trovando certezze smarrite. E quegli uomini presi al mercato che per ora non hanno ancora fatto la differenza.

Stefano Grandi