Pedullà: Leao non è Kessie e vi dico io quanto vale

Si sofferma sul caso-Leao Alfredo Pedullà nel suo editoriale per Sportitalia.com. Questi i passaggi principali

Almeno il signor Rafael Leao ha il buon senso e il buon gusto di non prendere in giro il prossimo. Insomma, non fa come Franck Kessie che aveva giurato di voler restare al Milan. Rafael è Leao,  Leao si è limitato a dire che sta bene in rossonero (cosa avrebbe dovuto dichiarare?), ma ha buttato la pallina dall’altra parte. “A fine stagione vedremo”, ha aggiunto mister Raf e qui si è un po’ contraddetto. Se ci fosse la volontà vera, bisognerebbe parlare e concretizzare adesso.

Ma se permettete aggiungiamo una considerazione sul cartellino e sulla valutazione, facendo finta che il contratto non scada tra un anno e mezzo in modo da non esserne condizionati. Noi pensiamo che Leao sia un ottimo attaccante con un grande difetto: la discontinuità. Quando giocherà tre o quattro partite da “sette e mezzo”, lo può fare, andremo addirittura sulla tripla cifra - da 100 milioni in su - come qualcuno vorrebbe addirittura indicare. Leao viaggia da 7,5 a 6 in pagella con una facilità impressionante nel corso di quelle famose tre o quattro partite. E la continuità a questi livelli è decisiva, a maggior ragione se bisogna pesare l’oro. Traduzione: se non ci fosse mezzo miracolo nel giro di poche settimane, se si andasse verso giugno senza alcun tipo di novità, noi ci accontenteremmo di 70-80 milioni in modo da evitare un ulteriore sfinimento.