Ordine: Cardinale come Berlusconi e Maldini ha fatto questi errori

Si sofferma sul terremoto in casa-Milan Franco Ordine nel suo editoriale per Milannews. Questi i passaggi principali

Al netto infatti delle differenze la mossa di Gerry Cardinale e del fondo RedBird può essere paragonata all’avvento di Silvio Berlusconi e del capitale Fininvest nel Milan del dopo Farina, febbraio 1986, con la scelta, egualmente rischiosa, di lasciare a casa una statua del milanismo come Gianni Rivera, all’epoca vice-presidente. Paolo Maldini ha fatto molto di più come dirigente rispetto all’altro storico capitano, sul piano dei risultati, sul rilancio internazionale del marchio, e in materia di rapporti con i calciatori da convincere, per il trasferimento a Milanello o per il rinnovo contrattuale. È indiscutibile.

Eppure non bisogna dimenticare anche il resto. Tutto il resto. Per esempio le modalità con cui lui e Leonardo liquidarono Rino Gattuso, ereditato da Fassone e Mirabelli. Per esempio la resa, deficitaria, del mercato di Leonardo il quale spese per Piatek e Paquetà la bellezza di oltre 70 milioni caricandoli su un bilancio già appesantito dal faraonico mercato di mister Li con discutibili risultati tecnici. Poi il recente confronto molto aspro con Pioli e la decisione, respinta da RedBird, di sostituire Stefano Pioli con un altro allenatore.. Inoltre se sei il manager di punta di un club non puoi sparare a palle incatenate contro la proprietà nel tentativo di metterla con le spalle al muro per ottenere maggiori investimenti. Sono convinto che se non ci fosse stato lo scudetto di mezzo  gli americani avrebbero liquidato Maldini già un anno fa.