Nuovo stadio del Napoli, il sindaco smentisce De Laurentiis: botta e risposta tra i due

"In primo luogo i tempi delle bonifiche sono più lunghi di quelli che sono stati detti e proprio ieri abbiamo definito in maniera molto dettagliata un cronoprogramma insieme al ministero, essendo quello un sito di interesse nazionale, e a Invitalia. Poi, è una situazione complessa perchè lì esiste già un piano urbanistico con delle destinazioni di uso già definite e questo andrebbe, se mai fosse possibile visti i vincoli generali, modificato". Con queste parole il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi sembra chiudere di fatto l'ipotesi di un nuovo stadio di calcio nell'area di Bagnoli. L'idea è stata lanciata da Aurelio De Laurentiis che ha parlato espressamente di una nuova struttura da 60mila posti in quella che fu la sede delle acciaierie Italsider ma anche di un centro commerciale e della nuova "casa" sportiva degli azzurri che abbandonerebbero quella di Castel Volturno dove sorgerebbero, parole del patron, "dodici campi a disposizione della comunità".

"Non ho ancora parlato con il presidente - ha sottolineato il primo cittadino - e quando porterà questa proposta certamente andrà coinvolta Invitalia perchè la proprietà dei suoli non è del Comune ma è loro". Manfredi ha ricordato inoltre che "i tempi della bonifica per la zona destinata al Parco dello Sport sono dai tre ai cinque anni dall'inizio dei lavori". Questi dovrebbero essere consegnati a breve, "perchè proprio ieri il ministero dell'Ambiente ci ha detto che nel giro di qualche settimana approva la rimodulazione dei fondi e dovrebbero essere consegnati tra aprile e maggio".

A scanso di equivoci Manfredi ha ribadito "credo che la priorità sia un intervento sullo stadio Maradona". "Ho sentito anche le dichiarazioni del sindaco Sala che - le parole dell'ex rettore - sta ragionando con le due società milanesi. Esiste una norma che è la legge sugli stadi che dà un percorso già definito da un punto di vista procedurale per quanto riguarda gli accordi tra Comuni e società sportive per la ristrutturazione degli stadi. Quindi credo che la via maestra sia la ristrutturazione del Maradona. Su quello c'è la massima disponibilità da parte del Comune e da parte del governo nazionale, ne ho parlato a lungo con il ministro Abodi". Il sindaco, infine, si è detto cosciente che c'è un problema di coesistenza tra i lavori e gli impegni sportivi "ma questo dipende dal tipo di tecnologie che si vogliono utilizzare", lasciando la questione ad un tavolo tecnico per la sua risoluzione