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Non è ancora l'Inter che vuole Spalletti ma basta parlare di fortuna

02/10/2017 10:46

Non è ancora l'Inter che vuole Spalletti ma basta parlare di fortuna |  Sport e Vai

Sei vittorie e un pari in sette partite, la stessa media della Juventus. Il salto in alto dell'Inter da un anno all'altro è nei numeri. Spalletti ha forgiato un gruppo solido, magari non ancora una squadra come vorrebbe lui, che si sta ritagliando un ruolo da terza forza del campionato. Non è ancora l'Inter che vuole lui, questo va detto: non c'è il ritmo elevato, non ci sono giocatori con certe caratteristiche, soprattutto a centrocampo, ma la mano del tecnico si vede eccome. Pur tra gli alti e i bassi di queste prime sette partite che raccontano una verità ambivalente: classifica super e prestazioni lunatiche. Sulla Gazzetta dello sport Luigi Garlando indovina la metafora: "L’Inter resta brutta e la sua classifica sempre più bella. Era dai tempi di Dorian Gray e del suo quadro in soffitta che non si assisteva a una storia del genere - si legge nel pezzo d'analisi sulla rosea -. Eppure c’è una logica, perché Spalletti ha trasmesso ordine e principi: non si vincono 6 partite su 7 per caso. Ma - come spiega il tecnico - mancano ancora le «facce toste» capaci di chiudere partite sul 2-0. Ma anche questo è logico. L’Inter viene da anni di paure, sta cambiando pelle: un po’ splende, un po’ trema. Ma ha già 8 punti in più di un anno fa. Lassù, al secondo posto, prenderà coraggio in attesa del derby”. Già il derby è il prossimo spartiacque ma nel frattempo sarebbe giusto smettere di parlare di fortuna. Non è fortuna se sai quando inserire Brozovic e quando mettere Joao Mario, non è fortuna se piano piano anche chi l'anno scorso rendeva poco – come D'Ambrosio ma anche lo stesso Miranda a volte – sta acquisendo una continuità importante. Non è fortuna se si prendono pochi gol. I meriti di Spalletti sono innegabili, ora bisognerà col tempo capire solo fin dove può arrivare quest'Inter. Se saprà migliorare i suoi difetti e avvicinarsi all'idea di calcio del suo tecnico ci sarà da divertirsi, altrimenti quello che finora è girato in un verso unico potrebbe rivelarsi un boomerang. Non è solo fortuna insomma se l'Inter è seconda, ma aiutare questa buona sorte è doveroso.

Stefano Grandi


Tags: inter spalletti brozovic

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