Nedved annuncia nuovo stadio Juve e sminuisce scudetto Inter

Pavel Nedved protagonista al Salone del Libro di Torino. Il dirigente ceco ha presentato il libro "La casa della Juve", ma ha parlato anche di altri argomenti a cominciare proprio dallo stadio.

"Se dici Allianz Stadium mi viene in mente casa, che è anche il titolo del libro. La casa è orgoglio di tutti. Della società, dei calciatori, dei tifosi, dei rappresentanti. L'Allianz è lo stadio in cui la Juve è davvero la Juve. Per tutti noi significa grandissimo orgoglio. Dover dare a questa società, supportare questa società. C'è felicità e orgoglio nel rappresentarla, lo è per noi ma anche per tutti i tifosi e aumenta il senso di responsabilità".

Gli investimenti non sono finiti: 

​"In Italia ci sono due attori in campo: politica locale e investitori. È una corsa, un obiettivo a medio termine. Ci servono pazienza, tanti milioni. Ovviamente non si va in contrasto con gli enti sportivi. Se vogliamo offrire un prodotto importante in Italia si deve iniziare dagli stadi. La sensibilità sta maturando bene, siamo consapevoli che bisogna partire da qui. Uno stadio fa bene alla città: ristoranti, tassisti, quando gioca la Juve a Torino ci sono più persone ed è positivo. Con la pandemia si è un po' congelato. Speriamo che presto tutto possa tornare alla normalità. Con il vaccino siamo sulla buona strada. Altro stadio per Women e Under 23? Ho parlato con il direttore, sono contento per come abbiamo presentato la gara delle Women in Champions. È stato uno spot bellissimo e abbiamo ricevuto tanti complimenti. Dall'Uefa e dalle calciatrici stesse. Siamo rimasti contenti. La costruzione di uno stadio più piccolo? Sì, assolutamente sì. Ce l'abbiamo in testa da un po' di tempo. Con la pandemia sono state fermate tante cose. La situazione oggi è drammatica, in futuro speriamo di farlo, devo dire che in questo momento il progetto è fermo".

Quindi una stilettata all'Inter, senza neppure nominarla, che ha vinto il "campionato del giovedì":

"Come calcio siamo stati fortunati. Abbiamo potuto svolgere il nostro lavoro diversamente da altri. È stato molto diverso senza gente, tifosi, passione, un campionato differente, molto difficile. Devo dire che lo chiamavano il campionato del giovedì, non è stato proprio quello che il calcio deve essere. Siamo contenti che il governo ci abbia dato una mano: il 75% è buono, ma aspettiamo tutti. L'auspicio è arrivare al 100%. Sarà molto bello, vi assicuro che i giocatori lo sentono eccome il calore. Influisce sulle performance dei giocatori, andare oltre le possibilità te lo danno solo i tifosi. Gli insulti? Anche quelli caricano. Quando giocavi in casa e sapevi di avere la tua gente che ti dava una mano, era importante. In giro avevi la sensazione di essere apprezzato: i fischi, le contestazioni ti davano una forza maggiore, volevi dimostrare che ci sei e che vali".