Sport E Vai  Sport e Vai
Domenica 5 Maggio 2024
SEGUI SPORTEVAI SU

Napoli, Zuniga: Devo tutto a Mazzarri, mi ha trasformato

17/11/2013 09:52

Napoli, Zuniga: Devo tutto a Mazzarri, mi ha trasformato |  Sport e Vai

Oggi è un uomo-mercato, ambito da top-club come Real Madrid e Barcellona ma c’è stato un tempo neanche tanto lontano che Zuniga non poteva mettere piede in campo al San Paolo senza essere bombardato di fischi. Per diversi mesi il colombiano preso dal Siena sembrava un oggetto misterioso, che faticava ad entrare nel cuore dei tifosi del Napoli. Oggi quegli stessi tifosi hanno paura di perderlo e il giocatore rivela i motivi della sua metamorfosi in un’intervista al Corriere dello sport. Con Benitez ora si trova bene ma il suo demiurgo è stato Mazzarri, che non a caso ha fatto di tutto per portarselo all’Inter. Quell’Inter che il 15 dicembre verrà a far visita al Napoli a Fuorigrotta e l’attesa per il ritorno dell’ex tecnico azzurro è già alta: «Io a Mazzarri posso solo dire grazie: perché mi ha cambiato, credendoci quasi più di me. Io neanche ci pensavo che un giorno sarei diventato un esterno di sinistra. Mi ha martellato, mi ha trattato come si fa con i bambini alla scuola calcio: vieni qua, ci si mette così, questa è la diagonale, calcia…Un giorno ero sfinito, in confusione totale: lo pregai, “mister lasci stare, non ci riesco, non ce la faccio”. Erano i suoi primi mesi, il San Paolo mi fischiava, non mi ero presentato bene, non piacevo. Ma lui decise per me: si fa in questo modo e fino a quando ormai era buio, allenamenti sulla tecnica, sulla postura». Il flashback lascia posto al periodo estivo, quando sembrava fatto il suo passaggio alla Juventus. C’era la contestazione dei tifosi ed il 29 luglio la squadra si presenta al San Paolo: «Si erano dette e scritte tante cose, vivevo un momento difficile e il cervello frullava: io dovevo rispetto alla società, con la quale però non si riusciva a trovare un’intesa. Ne dovevo alla gente, ne dovevo anche a me. Sentivo l’altoparlante che ci chiamava uno ad uno, venne fischiato Gargano - fiuuuuu - ma quando entrai io - fiuuuuu, fiuuuuu - non smettevano. E ogni volta che toccavo il pallone. Non pensavo di giocare, dopo quell’accoglienza. Ma Benitez scelse bene: scaldati, vai dentro. Dissi a Insigne dammi il pallone. Ero bello carico. Ricordo tutto, feci pure un gran gol, mi sentii liberato, potevo buttare fuori tutto quello che avevo accumulato. E mi venne la danza. Io ho sempre saputo che quei fischi erano d’amore, un modo per contestare l’eventuale mio addio».

GLI OBIETTIVI. Di Benitez dice: «Ha fame , nonostante i suoi vari successi. E noi abbiamo il suo stesso appetito, perché in tanti di noi non sono ancora riusciti a conquistare quello che volevano. Non sarà certo semplice imporsi, ma bisogna fare attenzione al Napoli. Noi lavoriamo per questo. Però ci sono anche l’Inter, la Roma e soprattutto la Fiorentina: mi piace molto come gioca, mi diverte, interpreta il calcio come me, in allegria. Un tunnel mi piace più d’una copertura difensiva. Io sono un uomo fortunato, faccio il lavoro che voglio: e scusatemi se lo chiamo lavoro». Zuniga rientrerà entro un mese (“Il programma di recupero procede bene. Non voglio accelerare, ma ho fretta: ho perso già troppe gare. Si entrerà nella fase finale del periodo caldo: arriverà l’Arsenal al San Paolo, l’ultima del girone di Champions, e vorrei esserci. Sperando che magari la qualificazione sia stata conquistata in anticipo”) ma ha chiari gli obiettivi: «Nelle ultime quattro stagioni, con l’arrivo di Mazzarri, sono stati fatti enormi progressi; con l’avvento di Benitez, abbiamo acquisito una dimensione internazionale; con l’acquisto di Reina, di Higuain, di Albiol, di Callejon, abbiamo in squadra gente che sa cosa significhi vincere nella Liga, nel Mondiale, all’Europeo e come sopportare le tensioni dell’alta classifica. Ci hanno dato certezze, perché loro hanno nel sangue la capacità di imporsi. Sarà dura batterci, anche se è buffo dirlo ora che siamo reduci da una sconfitta. Ma abbiamo perso contro la Juve, i più forti del campionato: due scudetti non li hanno placati, hanno ancora quella sana cattiveria agonistica». 

Stefano Grandi

 

 


Tags: juventus inter real madrid napoli mazzarri benitez zuniga higuain

Articoli Correlati