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Napoli: Troppi complimenti fanno male, Sarri deve studiare nuove soluzioni

07/08/2017 09:58

Napoli: Troppi complimenti fanno male, Sarri deve studiare nuove soluzioni |  Sport e Vai

A furia di sentirsi ripetere da addetti ai lavori, esperti e tifosi di essere la vera anti-Juve, di aver raggiunto uno status da big capace di lottare per lo scudetto e di sentirsi elogiato in continuazione per la sua Grande Bellezza, il Napoli rischia di perdersi un po' per strada ancor prima di cominciare. Se è vero che il calcio d'agosto conta quel che conta (tranne dopo Ferragosto perchè lì si che si fa sul serio) sarebbe anche sbagliato sottovalutare i segnali d'allarme che arrivano quando manca una sola amichevole – quella di giovedì al San Paolo con l'Espanyol – per chiudere la pre-season azzurra. Il pari col Bournemouth di ieri sera, raggiunto con sofferenza dopo aver dominato nel primo tempo, rischia di essere la cartina di tornasole di una squadra che si specchia narcisamente nei suoi pregi, che non ha ancora corretto i suoi problemi endemici e che soprattutto continua ad essere prigioniera dello stesso sistema di gioco. Che quando tutti sono al top strappa applausi ma che quando s'inceppa lascia il Napoli al palo. E' la doppia faccia della medaglia: tutti avrebbero voluto rivedere il Napoli del finale dello scorso campionato, quello che vinceva con tutti segnando a raffica, ed in parte si sta rivedendo ma si sta rivedendo anche quel Napoli distratto in difesa e che arranca quando viene bloccato nel suo tiki-taka. Un handicap non da poco che rimanda al consueto problema: Sarri ha un piano B? Una domanda vecchia, vecchissima ma l'impressione è che la risposta sia sempre la stessa: no. Chiunque della rosa venga impiegato il Napoli gioca sempre alla stessa maniera: sporadici gli esperimenti (come il 4-4-1-1 con Milik dietro Pavoletti o il 4-3-2-1) e neanche convinti. Per Sarri il Napoli o è come lo ha in testa lui - ovvero difesa alta, possesso palla cercando l'imbucata per Callejon, i movimenti di Mertens e Insigne che si cercano e si trovano - o non è. Per cui Ounas va bene solo se tenta di fare il Callejon (e non lo sarà mai), Rog serve solo da mediano (e non lo è), Zielinski deve trattenere e frenare il suo estro e così via. Eppure basta che qualcuno prenda le contromisure, faccia un pressing esasperato sui portatori, spenga la luce non sempre abbagliante di Jorginho e i nodi vengono al pettine, perchè Hjsay non è Dani Alves, perchè Koulibaly si specchia a volte nella sua potenza, perchè non si può pensare di correre e pensare a certi ritmi per mesi interi. Al di là delle lecite preoccupazioni per il preliminare di Champions (il Nizza è un'ottima squadra, organizzata e ben diretta da Favre), i dubbi si allungano sul campionato. Troppi complimenti ora non fanno il bene del Napoli, che tutti – giocatori e tecnici – facessero un passo indietro con umiltà.

Stefano Grandi

 

 


Tags: napoli Jorginho sarri

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