Napoli: Stavolta Sarri gioca prima dei rivali, basterà?

Si gioca di martedì, e con 24 ore di anticipo rispetto ai rivali (la Roma per blindare il secondo posto, più che la Juve che si sta avviando a vincere il quinto titolo di fila): basterà al Napoli per tornare brillante ed evitare quelle pressioni che – a dire dell’attuale tecnico – erano “un macigno enorme”? Gli azzurri giocano domani sera contro il Bologna nell’anticipo del turno infrasettimanale e sono chiamati a dare una risposta netta e inequivocabile dopo l’ennesima delusione in trasferta. Il 2-0 subìto a San Siro dall’Inter ha certificato un calo atletico, motivazionale e nervoso che l’assenza dello squalificato Higuain non basta a legittimare. Non c’è più, e non da oggi, quella squadra briosa del girone d’andata e di parte dell’inizio del ritorno. Andando a ritroso è dal successo in casa della Lazio (2-0 il 3 febbraio scorso, quindi due mesi e mezzo fa) che il Napoli non è più lo stesso. Le magie del Pipita e un calendario abbordabile hanno parzialmente consentito di mettere sotto la sabbia i nodi che sono venuti al pettine, con una rosa spremuta sempre negli stessi giocatori e la mancanza di alternative tattiche che hanno consentito a squadre anche non attrezzate come quella azzurra (l’Udinese, ma non solo) di prendere a schiaffi una delle difese che meglio si era comportata in avvio. Quello stesso Bologna che domani, con Donadoni grande ex in panchina, sarà di scena al San Paolo ha fatto un primo regalo fermando la Roma due turni fa, come ha fatto anche l’altro ex azzurro Reja col 3-3 di ieri a Bergamo. Due stop che hanno negato ai giallorossi di coronare la rimonta al Napoli per il secondo posto ma sentirsi tranquilli, nonostante il +5 su Salah e soci, è un azzardo. Non dà più assolute garanzie questo Napoli che anche domani dovrà fare a meno di Higuain e che Sarri pensa di cambiare in qualche altra pedina ancora (con Mertens che potrebbe sostituire Insigne e David Lopez candidato al posto di uno tra Allan e Hamsik).

SOGNI E INCUBI -  Per tenere lontana la Roma, prima dello scontro diretto all’Olimpico di lunedì prossimo, occorrerà vincere  e convincere. Sia per la classifica che per un morale scivolato in poche giornate dal sogno scudetto all’incubo di dover difendere l’accesso diretto alla prossima Champions League. Donadoni dal canto suo sogna un altro scherzetto a una big: “Dovremo sfoderare, come a Roma, una prestazione di spessore. Dobbiamo essere consapevoli del fatto che tutto dipende da noi e tirare fuori le energie fisiche e mentali senza farci prendere da frenesie. Abbiamo le carte in regola e ce le possiamo giocare per affermare quanto di buono è stato fatto, la squadra deve fare del pensiero comune la propria forza". Il calendario dice che in queste ultime 5 gare il Napoli deve giocare con Bologna, Roma, Atalanta, Torino e Frosinone ma fare calcoli è impossibile. Bisogna capire quale Napoli si presenta al rush finale. Sarri si era sempre lamentato di giocare dopo i diretti concorrenti, uno dei tanti alibi messi in fila dall’allenatore toscano assieme agli arbitri, ai fatturati, ai palloni nuovi, alle condizioni del terreno, al calendario, agli orari delle 12.30 e alle richieste della Fifa di lasciar liberi i nazionali. Stavolta gioca prima degli altri. Basterà?