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Napoli sogna: Ecco in 5 punti che serve per arrivare fino in fondo

26/12/2017 10:29

Napoli sogna: Ecco in 5 punti che serve per arrivare fino in fondo |  Sport e Vai

A furia di dire che il campionato è lungo, che è una maratona, che manca ancora tanto, siamo già arrivati alla metà del cammino e il Napoli è sempre lì, primo in classifica. Grazie al calo dell'Inter ma anche alla ripresa lampo dopo un inizio di dicembre da brividi. Sognare però non basta più: tutti, dai tifosi agli stessi giocatori, in testa hanno solo lo scudetto. L'aver lasciato prematuramente la Champions è stato un dolore ma relativo: senza voler snobbare l'Europa League, dove peraltro è lecito attendersi che molti big riposeranno e che in campo si vedrà chi gioca meno, è il campionato l'obiettivo unico e vero. Cosa manca agli azzurri per arrivare fino in fondo ed evitare l'illusione di due stagioni fa, quando dopo aver comandato fino a gennaio arrivò un calo col conseguente sorpasso della Juventus? Difficile che dal mercato possano arrivare grandi nomi: Sarri se ne lava le mani e si limita a dire che allenerà chi verrà preso, anticipando che l'acquisto non implica l'utilizzo automatico, De Laurentiis fa da sponda ed oltre a Inglese farà poco altro, facendo capire che se non compra è anche perchè i nuovi andrebbero in panchina e quindi bisognerà contare sostanzialmente su chi c'è. Certo, un altro terzino sarebbe utilissimo e non solo perchè Ghoulam non c'è ancora (e ci vorrà un altro paio di mesi minimo per rivederlo) ma anche perchè i problemi non sono solo a sinistra. Hjsay sta pagando l'usura del continuo utilizzo (anche sull'altra fascia) e sta attraversando un momento negativo, un Vrsaljko sarebbe una panacea per l'oggi e per domani. Ecco però in 5 punti cosa serve al Napoli per non crollare in primavera:

  1. I gol di Callejon. E' vero che anche Mertens ha smesso di segnare a raffica, ma il belga dopo qualche giornata di appannamento sta tornando a dare il suo contributo, mentre lo spagnolo resta ancora alterno. Il suo apporto è e sarà sempre fondamentale anche quando non è al top, ma se recuperasse la media gol che ha sempre avuto risolverebbe non pochi problemi.

  2. La continuità di Hamsik. Lo slovacco ha sempre avuto momenti di letargo alternati a periodi di splendore ma la speranza è che il “letargo” sia finito, definitivamente alle spalle. Il record di gol in azzurro raggiunto potrebbe averlo sbloccato e nel girone di ritorno potrebbe essere l'arma in più.

  3. Il ritorno di Milik. Il polacco era solo una riserva, ma una riserva pesante. L'unico per il quale Sarri era disposto anche a modificare l'assetto tattico e provare nuove soluzioni. Due operazioni al crociato sono durissime, ma se dovesse tornare ai livelli precedenti all'infortunio sarebbe la risorsa preziosa per sbloccare partite chiuse e far rifiatare Mertens che non può fare tutto l'anno da titolare.

  4. L'apporto delle seconde linee: da Rog a Diawara fino a Chiriches e Maksimovic (e pur volendo fingere che non esistono più Giaccherini, Ounas e Tonelli) c'è un Napoli-2 che merita spazio. Le riserve non hanno le stesse caratteristiche dei titolari, ma possono offrire varietà di gioco e sparigliare nelle situazioni complesse, ma vanno tenute più in considerazione.

  5. Il coraggio negli scontri diretti. E' presto per dire che sarà solo un duello Napoli-Juventus, anche se appare probabile, ma è sicuro che alla fine mai come quest'anno gli scontri diretti tra le grandi avranno un peso doppio. Gli azzurri hanno battuto Lazio e Roma all'Olimpico ma in casa con Inter e Juve hanno racimolato un solo punto. Al ritorno saranno due trasferte forse decisive a Milano e Torino e servirà il coraggio di chi può dimostrare di aver davvero acquisito una mentalità vincente .


Tags: napoli hamsik sarri

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