Napoli show: Hamsik a -1 da Diego e Cagliari travolto

Che bella abitudine sta prendendo il Napoli: segnare subito, così per mettere le cose in chiaro. Se in avvio di stagione succedeva il contrario, con i primi tempi spesso regalati agli avversari che poi venivano cotti a fuoco lento, oggi col Cagliari - com'era successo in Champions con il Feyenoord quando era stato Insigne a metterla dentro - un gol-lampo ha spianato la strada. Settima vittoria su 7 giornate, 12esimo successo di fila in A, primato solitario (in attesa della Juventus di stasera) e come ciliegina anche il ritorno al gol di Hamsik. Faceva sensazione che finora lo slovacco non avesse ancora segnato in questa stagione, ma gli sono bastati 4 minuti per rompere il tabù e confermare la recente tendenza azzurra a sbloccare subito le partite. Triangolo con Mertens, tocco secco e palla in rete: gol n.114 in azzurro per Marekiaro, il record di Maradona a un gol, un sospiro grande come il Vesuvio per buttarsi dietro paure e rabbia per le perenni sostituzioni (ma oggi ha giocato tutto la gara). E allora è festa grande, con la goleada (3-0 ma poteva esserci un punteggio ancora più largo) che fa ancora del Napoli la squadra che segna di più in Europa. Anche perchè il Cagliari colpito a freddo non si rialza: l'ex Pavoletti si sbatte un po' a vuoto (e perde dopo poco più di mezzora il partner offensivo, capitan Sau, per infortunio) e il possesso palla ossessivo degli azzurri riduce quasi tutti i rischi (non tutti perchè qualche sbavatura dietro ogni tanto si vede ma stavolta la ciambella riesce col buco). Sì, il vizio di “gigioneggiare” per il Napoli c'è sempre, alla ricerca dell'imbucata giusta, del triangolo perfetto, dell'uno-due in velocità: le occasioni per raddoppiare nel primo tempo ci sarebbero (in particolare un colpo di testa di Insigne che sbuca sotto porta ma spreca fuori) ma non si concretizzano fino a poco prima dell'intervallo, quando Mertens disorienta in area Romagna che lo spinge giù. Rigore e gol suo.

MEDIA MERTENS - Dries c'è, e quando mai no? Settimo gol in campionato, media di uno a gara che mica è male, e partita chiusa, anche se si sa che Sarri non si fida mai. Più che mai quando si gioca alle “odiate” 12.30 ma se dopo neanche tre minuti della ripresa arriva il terzo gol ecco che anche il tecnico s'acquieta. Lo segna Koulibaly con un tocco sotto misura dopo pennellata di Jorginho su punizione ed anche se è giorno, per il Cagliari scende il buio mentre il Napoli si esalta con la sua sinfonia di tocchetti, lanci, sventagliate, sovrapposizioni. Un festival senza opposizioni, perchè i sardi non ci sono più. Cragno evita il poker su Callejon e solo i ritmi più lenti evitano un'umiliazione totale. C'è spazio e tempo per vedere Rog e Ounas prima e Mario Rui, al debutto nel Napoli, poi solo per l'applauso del San Paolo. Alla sosta il Napoli ci arriva senza aver fallito un colpo, si riprenderà dalla trasferta all'Olimpico con la Roma sabato 14 ottobre. E quella sera, forse, tutto sarà ancora più chiaro.

Questo il tabellino della partita:

Napoli-Cagliari 3-0

NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam (Mario Rui dal 42' st); Allan (Ounas dal 33' st), Jorginho, Hamsik; Callejon (Rog dal 25' st), Mertens, Insigne. All.: Sarri. 

CAGLIARI (4-3-1-2): Cragno; Padoin, Romagna, Andreolli, Capuano; Ionita, Cigarini (Deiola all'11' st), Barella; Joao Pedro; Sau (Dessena dal 34' pt), Pavoletti (Farias dal 21' st). All.: Rastelli

Arbitro: Abisso di Palermo

Reti: Hamsik (N) al 4', Mertens (N) su rig. al 40' pt, Koulibaly (N) al 3' st

Note: Nessun ammonito, recupero 2' pt e 0' st

Fabrizio Piccolo