Napoli, se la Juve esce può essere un problema l'Europa League

Il 2-2 della Juventus di ieri ha diviso a metà la tifoseria napoletana: i “duri” che detestano l'antica rivale da sempre hanno gioito per il rigore sbagliato dal “traditore” Higuain e pregustano l'eliminazione dei bianconeri dalla Champions, i più riflessivi invece hanno cominciato a fare due conti. Conviene davvero che la squadra di Allegri esca dall'Europa? Giova ai fini degli azzurri? Se nel ritorno a Londra la Juve non riuscisse nell'impresa di passare il turno è una certezza che tutte le energie si concentrerebbero sul campionato. Con la finale di coppa Italia in tasca (all'andata ha battuto l'Atalanta a Bergamo per 1-0) l'obiettivo più importante (come ha ribadito anche Allegri) sarebbe lo scudetto. Parallelamente a questo discorso si allaccia quindi l'impegno del Napoli in Europa League. Domani c'è l'andata dei 16esimi col Lipsia: si sa che l'ex coppa Uefa è una manifestazione lunga e stancante, come bisogna regolarsi? Il paradosso è che se fino a poco fa la Juve sembrava super-impegnata visto che era (ed è) impegnata su tre fronti mentre il Napoli fuori da Champions e coppa Italia sembrava più avvantaggiato, ecco che le cose si potrebbero capovolgere. Il Napoli non intende snobbare l'Europa League ma sa che potrebbe costar caro andare fino in fondo. Oltre a far giocare chi è stato impiegato di meno (ma infortuni e squalifiche hanno reso meno agevole il turnover perchè Sarri probabilmente avrebbe schierato anche chi come lo squalificato Maacach e l'infortunato Chiriches non sarà del match) c'è comunque uno stress nervoso oltre che fisico cui far fronte. La testa dei tifosi è soprattutto se non solo sullo scudetto, lo testimoniano i dati dei biglietti venduti che sono da record negativi. Una grande squadra fa fronte a tutti gli impegni ma mai come questa volta, con la possibilità di lottare per il tricolore fino alla fine, un' eventuale eliminazione dall'Europa (anche per mano dello stesso Lipsia) verrebbe vista più con un sospiro di sollievo, forse, che con amarezza.

Stefano Grandi