Napoli, Sarri: Sia la Lega a risolvere il guazzabuglio delle date

“E' un guazzabuglio che deve risolvere la Lega”. Sarri si lava le mani sull'incrocio di impegni che potrebbe rendere l'inizio marzo di Napoli un inferno. Il tecnico azzurro vuol concentrarsi solo sul presente e ammonisce alla vigilia della gara con il Palermo: “Dobbiamo dimostrare che stiamo veramente crescendo come mentalità”. Rimandata la convocazione di Milik, che è quasi guarito ma non del tutto (“Il ragazzo non si sente completamente pronto, preferisce continuare ad allenarsi”), Sarri prende tempo anche per Chiriches e Pavoletti: “Ho una concezione di pronto diversa da quella che avete voi, Chiriches è guarito e si sta allenando da ieri ma si porta dietro da dicembre dei problemi e non si è allenato molto, non è al 100%. Pavoletti ha fatto quello che mi aspettavo dopo tanta inattività, non può essere ancora al top, ci vuole pazienza. E' una gestione difficile, lui non è al massimo ed avrebbe bisogno di minuti, vediamo come coniugare queste due cose in contraddizione tra di loro per fare gli interessi della squadra e del ragazzo”. Promosso invece Maksimovic: “L'ho visto bene in coppa Italia, Kalinic è un giocatore difficile da leggere ed ha fatto una buona partita, l'ho visto in crescita”. Sarri non snobba per niente il Palermo: “Fuori casa il Palermo ha fatto risultati, i problemi li ha avuti in casa. Fuori casa se vedete la classifica è a metà classifica, ha comunque individualità di livello e col cambio d'allenatore si spazzano via le individualità. E' una gara delicata, dovremo dimostrare veramente se siamo cresciuti mentalmente. E' una gara difficile, c'è il rischio della superficialità. E' facile essere determinati con Milan e Fiorentina, domani è invece la partita della verità. Abbiamo sofferto a battere la Sampdoria che ha fatto meno punti fuori casa, pareggiato col Sassuolo che ha fatto meno punti del Palermo fuori casa. Mi interessano solo risultati e punti, basta”. Senza fare voli pindarici: “I sogni lasciamoli ai tifosi, noi dobbiamo rimanere con i piedi per terra. Le somme si tirano alla fine”.

Stefano Grandi