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Napoli, Sarri: Scudetto? Se siamo rimasti tutti è perché ci crediamo

08/07/2017 11:52

Napoli, Sarri: Scudetto? Se siamo rimasti tutti è perché ci crediamo |  Sport e Vai

Le prospettive del Napoli, lo scudetto, De Laurentiis. E più in generale, la situazione del calcio italiano, il mercato, il suo futuro: Maurizio Sarri si mette a nudo in una lunga ed articolata intervista pubblicata sul Corriere della Sera. Il tecnico azzurro intriga la stampa nazionale più di tutti i suoi colleghi. Sarri è la grande novità espressa dal calcio italiano negli ultimi anni, l'unico capace di proporre qualcosa di realmente nuovo, piacevole, intrigante anche a livello internazionale. Adesso però deve compiere l'ultimo passo, il più difficile: iniziare a vincere. “Se mi fossi fatto condizionare da tutte le critiche che ho ricevuto, non avrei continuato", racconta Sarri ad inizio intervista. "Ho avuto la forza di rialzarmi ogni volta che ricevevo uno schiaffo. Certo, se mi avessero detto dieci anni fa che avrei giocato in Champions League, avrei sorriso. E invece eccomi qui. Lo Scudetto? Troppo presto per dirlo, ma se tutti noi abbiamo deciso di continuare col Napoli è perché sappiamo di poter dare di più dello scorso anno. Possiamo andare avanti meglio, le gerarchie del campionato probabilmente cambieranno”. Quindi sul rapporto con De Laurentiis: "Il presidente va accettato per quello che è. Ho scelto di interpretare il suo modo di essere e ho capito che le sue reazioni sono momentanee. Basta lasciarlo sbollire e la scena cambia. Ho iniziato con lui in un momento in cui mi cercavano diverse squadre e quando tutto sembrava fatto col Milan, è stato lui a fare la scelta più rischiosa e mi ha voluto al Napoli. Per me un ruolo alla Ferguson? Resto un uomo di campo, non potrei permettermi di sprecare energie per fare altro". Capitolo spinoso: Reina. "Quando sono iniziate a circolare voci su di lui, molti giocatori mi hanno chiamato dalle vacanze, volevano notizie. Capisci così quanto Pepe sia un punto di riferimento per questo gruppo e anche per me. Insigne? Sono contento più di tutti che sia cresciuto così tanto. Nel suo ruolo, è il miglior giocatore italiano". E il calcio italiano? “Siamo rimasti indietro. Andare a giocare all’estero è imbarazzante dal punto di vista delle strutture. Trovo inconcepibile che qui in Italia non vengano destinati soldi per migliorare i nostri strumenti di lavoro”. Infine, sul futuro di Sarri: "Mi piacerebbe un’esperienza all’estero. Se dovessi scegliere ora mi intrigano Spagna e Francia”. Prima, però, c'è da mettere in bacheca qualcosa. A Napoli


Tags: napoli aurelio de laurentiis Maurizio Sarri

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