Napoli, Sarri: Pagato lo sforzo della Champions, serve altra mentalità

Napoli, Sarri

Dai fasti della Champions alle delusioni di un pomeriggio domenicale più buio che mai. Il Napoli torna da Bergamo con la prima sconfitta stagionale sul groppone ed a fine gara Maurizio Sarri non cerca alibi: "Dobbiamo migliorare in queste partite", dice ai microfoni di Sky. "Ci capiterà più volte di trovarci contro avversari aggressivi, situazioni di uomo contro uomo e condizioni del terreno non eccezionali. E' un passo avanti che dobbiamo fare".

Napoli, Sarri: pagato lo sforzo della Champions

Per Sarri è necessario anche voltare pagina più velocemente dopo la Champions: "Dai dati che abbiamo, il dispendio della gara col Benfica sembrava recuperato. Il dispendio mentale e nervoso, però, sicuramente l'abbiamo pagato. Non abbiamo fatto in tempo a scaricare e a ricaricare mentalmente la fatica di mercoledì. Nuove soluzioni tattiche? Il 4-4-2 è stata la mossa della disperazione. Abbiamo fatto 3-4 cross dal fondo consecutivi, senza però riempire l'area di rigore. Poteva farci comodo un giocatore in più che attaccasse l'area se l'andamento della gara proseguiva su quella falsariga, ma abbiamo perso automatismi e non siamo riusciti a mettere più tante palle in mezzo".

Napoli, Sarri: serve cambio di mentalità

Per l'allenatore del Napoli "non abbiamo sbagliato niente, è un percorso che dobbiamo fare e una mentalità che deve crescere. Ad ogni grande scarica emotiva corrisponde un 'down'. Dobbiamo crescere nella mentalità, ma l'esperienza conta. Una cosa è affrontare la Champions con giocatori che hanno già fatto 50 presenze in questa competizione, un'altra quella che abbiamo fatto noi: col Benfica c'erano 6 esordienti". Il Napoli sembra in grado di vincere soltanto giocando bene: "Dobbiamo diventare squadra capace di arrivare al risultato nelle giornate di grande brio come nelle giornate di minor brio. Bisogna cominciare a far punti anche in queste situazioni. Oggi abbiamo sbagliato più del solito nell'ultimo passaggio, abbiamo puntato la linea avversaria faccia a faccia in diverse occasioni senza mai trovare la soluzione giusta. Questo può dipendere dalla personalità, ma anche dalle condizioni del terreno di gioco che a Bergamo, come al solito, lasciava molto a desiderare". 

Rino Dazzo