Napoli, rivoluzione-Spalletti: con l'Atalanta a rischio panchina due big

"La formazione la fo io". Più di una volta, rivolgendosi alla stampa ma indirettamente anche al presidente De Laurentiis che a volte ha provato a fare ingerenze, Luciano Spalletti ha ribadito che è e resta sua responsabilità scegliere chi mandare in campo. Se nella prima parte della stagione il tecnico del Napoli aveva puntato molto sulle rotazioni, tenendo viva tutta la rosa, trovando gol da 13 giocatori ed alternando parecchi giocatori con l'invenzione dei titolari da 60' e titolari da 30', nel nuovo anno l'allenatore azzurro ha sorpreso per un inatteso ritorno all'integralismo. Fatti salvi due ballottaggi fissi, a sinistra tra Mario Rui ed Olivera - cambio per ora obbligato dalle 2 giornate di squalifica del terzino portoghese - e a destra in attacco con Lozano che però da 3 partite gioca sempre titolare al posto di Politano, tutti gli altri ruoli non hanno mai visto variazoni. E le sostituzioni non arrivano più dopo un'ora ma anche a 5' dalla fine.

Con Raspadori, il vero 12esimo in rosa, che è out per infortunio Spalletti ha utilizzato sempre gli stessi e forse dopo la gara con la Lazio ha sentito un campanello d'allarme. Osimhen sembra leggermente affaticato, Kvara e Lobotka meno brillanti e lo stesso Anguissa sotto tono. Sabato c'è l'Atalanta prima della gara di Champions ed anche se la squadra di Gasperini è assai temibile Spalletti sta pensando a una piccola rivoluzione. Osimhen potrebbe iniziare dalla panchina con la promozione di Simeone a titolare, lo stesso Kvara rischia di uscire dall'11 iniziale a beneficio di Elmas e Ndombele potrebbe sostituire Zielinski. Mercoledì prossimo c'è l'Eintracht e Spalletti non vuol correre rischi. Contemporaneamente vuol recuperare la fiducia di chi ha giocato meno. Alla partita mancano ancora diversi giorni e diversi allenamenti, l'idea deve ancora trasformarsi in decisione ma la strada verso il ritorno al turnover è aperta.