24/08/2017 12:35
Da due giorni la voce di una richiesta del Psg per Pepe Reina, con tanto di ricchissimo compenso per il Napoli (9 milioni di euro per un giocatore ultratrentenne in scadenza) e di corposo ingaggio per il portiere, sta agitando i tifosi del Napoli. Tra chi da tempo non ha più fiducia nello spagnolo, che però nelle ultime gare è stato tra i migliori e non ha preso gol su azione né col Psg in Champions tra andata e ritorno né in campionato a Verona (trafitto solo dal rigore di Pazzini), e chi già si fascia la testa pensando a come sostituirlo, è opportuno fare chiarezza. Nel ritiro di Dimaro si sperava si potesse trovare un accordo tra De Laurentiis e Reina, che – forte anche di alcune possibili richieste dalla Premier League – chiedeva un prolungamento biennale a cifre maggiorate. Il presidente del Napoli ha tenuto duro, forse sarebbe stato anche disponibile ad un rinnovo annuale ma a cifre inferiori ma ha tenuto il punto: per lui i contratti firmati sono la Bibbia, guai a derogare. In assenza di un sostituto valido (piaceva Szczesny, poi volato alla Juventus, piaceva Leno che costa troppo, piacciono Meret e Scuffet ma sono ancora immaturi) la decisione è stata quella di lasciare Reina al suo posto. Ufficialmente fino a scadenza ma con la promessa di riaggiornarsi prima di Natale per un eventuale rinnovo. Nel frattempo Giuntoli ha di fatto abbandonato la pista Karnezis, puntando su Sepe come secondo, e tutti gli altri nomi possibili (come Skorupski che però viene ancora monitorato). Reina è stato voluto a gran voce da tutto l'ambiente Napoli: da Sarri a tutti i giocatori, che ne riconoscono le doti di leader indiscusso oltre che di grande portiere. Il famoso patto-scudetto parte anche dalle manoni giganti dello spagnolo. Ora arriva il Psg con la fantomatica offerta, che fare? La verità è che questo affare non conviene a nessuno. Né a Reina, che a Parigi non sarebbe titolare e che si vedrebbe privare della possibilità di vivere una stagione (magari anche l'ultima) esaltante in azzurro, né al Napoli che non potrebbe mai trovare in una settimana un degno sostituto e che vedrebbe il rischio di una destabilizzazione dell'ambiente. Reina è il capitano in pectore, cederlo a stagione appena iniziata sarebbe una debolezza che non verrebbe perdonata neanche da quelli che hanno spesso criticato il portiere partenopeo.
Stefano Grandi