Napoli, preparatore portieri rivela cosa disse Spalletti prima del campionato

C'è anche uno spagnolo nello staff del Napoli campione d'Italia, anche se non scende in campo. Alejandro Rosalen, di Valencia è l'allenatore dei portieri del Napoli, campione d'Italia, dove ha vissuto festeggiamenti per lo scudetto che non dimenticherà mai come rivela in una lunga intervista ad As

Non puoi farti un'idea. Il Napoli è molto più di una squadra di calcio. Il napoletano è passionale, caloroso, vicino, soffre molto per la squadra... E ci sono 40 milioni di follower nel mondo. La ripercussione è enorme. E 33 anni dopo abbiamo vinto lo scudetto. I napoletani sono persone molto creative e fantasiose. Ogni giorno tirano fuori qualcosa di nuovo. Un mese fa hanno cominciato a dipingere le strade. Ho visto una barca blu per le strade, abbiamo visto un video di un aereo atterrare subito dopo la partita in cui eravamo campioni in cui tutta la città era illuminata dai fuochi d'artificio... l'altro giorno allo stadio è stato incredibile; Giovedì, quando siamo arrivati ​​alle due del mattino, c'erano cinquemila persone che bloccavano l'aeroporto. Ci abbiamo messo un'ora per percorrere 20 metri in autobus... e abbiamo ancora la grande festa del 4 giugno.

Lo scudetto è stata una sorpresa per lui

Avevamo delle incertezze, davvero. Venivamo da terzi ed erano andati via dei punti di riferimento: Fabian Koulibaly, Insigne, Milik... Dovevano essere sostituiti. Ma la dirigenza sportiva ha tirato fuori giocatori spettacolari: Min-Jae Kim, Anguissa, Kvaratskhelia... Un giorno d'estate Spalletti ci ha detto: "Questa squadra è più forte di quella dell'anno scorso". Mi ha sorpreso quella frase, perché la preseason è una cosa e la Serie A è un'altra, che è il campionato più complicato a livello tattico, forse non il più bello, ma il più complicato. Ma dopo due mesi ho pensato: "Questa squadra va, l'allenatore aveva ragione". Gli acquisti hanno funzionato per noi, Oshimhen è cresciuto molto ed è esploso Alex Meret, che era stato la scommessa del gol italiano ma non era esploso del tutto"