Napoli ora sogna lo scudetto con i gol di Higuain e le magie di Callejon

La depressione è passata, la paura pure. Napoli canta e sogna dopo il 2-0 alla Roma che equivale al passaporto per osare ancora. Frantumato lo squadrone di Garcia, mai così belli gli azzurri nell’era Benitez ed adesso non ci si può fermare. Tutti i tasselli stanno tornando al loro posto dopo un avvio di stagione troppo brutto per essere vero, che aveva portato in dote contestazioni furiose e mancanza di autostima. Aver battuto una pretendente allo scudetto ed in maniera così netta per proprietà transitiva porta a considerare anche il Napoli come potenziale forza per il titolo. La vetta è lontana, lontanissima, ma il verdetto del campo autorizza sogni proibiti. Benitez non ne vuol sentir parlare e fa bene, è ancora doveroso pensare partita dopo partita perché lo scivolone è sempre dietro l’angolo e perché vanno superati ancora troppi ostacoli per sdoganare definitivamente sogni di gloria messi troppo presto nel cassetto. Bisognerà rivedere lo stesso Napoli anche contro le piccole, quando le motivazioni non sono le stesse ed in altri test difficili in trasferta ma questo è un altro Napoli. Ritrovati i gol di Huguain, che dopo il digiuno iniziale non si è più fermato. Cinque gol in sette giorni, dalla tripletta al Verona alla prodezza in acrobazia alla Roma per ricordare a tutti che un centravanti più forte in Italia non c’è. Il Pipita e i suoi gol sono mancati tanto, ma ora l’argentino si è sbloccato ed appare irresistibile. Non è lui però il capocannoniere perché a far delirare Napoli c’è Callejon: otto gol e la chirurgica precisione di un killer silenzioso. Anche Del Bosque sembra essersi arreso e lo chiamerà nella nazionale spagnola. Ma se per gli ex Real Madrid era lecito pensare che il calo fosse solo momentaneo le belle sorprese sono altre.

LE SORPRESE - La prova di Koulibaly ha lasciato tutti senza parole: imperioso l’ex Gent, quasi un clone di Thuram. Ha conquistato il San Paolo e smentito gli scettici: il suo acquisto è stato un capolavoro low-cost. E con Maggio e Ghoulam martelli impietosi sulle fasce, un ritrovato Jorginho, un David Lopez sempre più padrone del centrocampo e la grinta operaia di Gargano ecco che il brutto anatroccolo si è trasformato in un cigno azzurro. Benitez sa bene dove bisogna lavorare ancora: nei troppi gol sbagliati, ad esempio, così come sull’attenzione nella fase difensiva ma i numeri sono ora dalla sua parte. Il Napoli subisce sempre meno occasioni da gol e ne crea sempre di più, l’equilibrio vincente di questo passo arriverà. Scrollatosi di dosso paure e fantasmi questo Napoli può diventare davvero la mina vagante della testa della classifica, ora che ha ritrovato anche in tutto l’appoggio del suo pubblico. Le prossime due partite, giovedì in Europa League con lo Young Boys e soprattutto domenica al Franchi contro la Fiorentina, dovranno certificare l’avvenuta resurrezione. Intanto Napoli sogna. E non smette di cantare.

Stefano Grandi