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Napoli: 'O presepe ce piace, un pastore s'è rotto ma non farti canzonare

04/11/2017 10:38

Napoli: 'O presepe ce piace, un pastore s'è rotto ma non farti canzonare |  Sport e Vai

Prima di arrivare alla feste invernali ci sono ancora da giocare tante (10) partite ma per evitare che la commedia da Grande Bellezza diventi un dramma alla Natale in casa Cupiello il Napoli deve recuperare lucidità in campo e fuori. Sì, è bello 'o presepe, e “ce piace” come chiedeva Eduardo ma guai a cadere nella sindrome da elogi, quelli veri e quelli falsi. Restando in tema “drammaturgico” le eccessive lodi di Guardiola, ad esempio, hanno fatto ricordare la figura di Vittorio Elia, uno dei protagonisti del capolavoro di De Filippo (l'amante della figlia Ninuccia interpretato da Marzio Honorato), che prendeva palesemente in giro Luca Cupiello: “e questo pure lo avete fatto voi? Bravo, bravo, bravo”. Una girandola di wow, che bello, come ci massacrano, come siete bravi, che alla lunga ha fatto venir fuori il bluff. Vittorio Pep Guardiola ci stava un po' canzonando, soprattutto per mettere sotto coperta tutti i pregi di un City che infatti tra andata e ritorno ha bastonato il Napoli in Champions. Il guaio è che questa sindrome da Eduardo, che chiede a tutti: “te piace 'o presepe?” ha contagiato la città intiera, che è costantemente pronta ad “elemosinare” elogi e complimenti, che chiede di sentirsi ripetere quant'è bello questo presepe napoletano. E guai alla prima voce fuori dal coro, fuori dal “pensiero unico” di un Napoli che come lui non c'è nessuno. In Italia, in Europa, ovunque. Perchè qualche “nennillo” che dice: “nun me piace” si può anche trovare in giro, ma che fa? E sì che ora s'è rotto anche un “pastore del presepe”, non il Re Magio nero (Koulibaly-Baldassarre per fortuna è sano), ma Ghoulam. E se in Natale in casa Cupiello, Eduardo andava a comprarne un altro (finendo col prenderli tutti e tre nuovi i Re Magi), nel Napoli bisognerà aspettare dopo Natale casomai per prendere un altro pastore sulla sinistra, affidandosi a Mario Rui o all'eclettisimo di Hysaj a sinistra con tanto di riciclaggio di Maggio a destra (che sì, lo meriterebbe). Assorbire il colpo del secondo infortunio grave – dopo quello di Milik – non è però l'unica ricetta fondamentale per riprendere un cammino vincente, soprattutto in campionato. Bisogna battere il Chievo, che è un avversario fastidioso assai, iniziare a fare prove tecniche di turnover intelligente (guai a perdere qualche altro “pastore” per usura o per averli spremuti troppo), recuperare protagonisti che stanno perdendo voglia e stimoli (Giaccherini, Maksimovic, Ounas) perchè tutti possano contribuire alla causa, evitando di guardare solo all'uovo oggi e scrollarsi di dosso sia la sindrome da accerchiamento (la Lega cattiva che non sa fare i calendari, la Fifa matrigna che ci piazza le nazionali, ma come si permette?). Sì, 'o presepe è bello e ce piace ma lasciamolo in soffitta fino a Natale.

Fabrizio Piccolo


Tags: napoli guardiola sarri

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