Napoli, Milik emblema degli acquisti che non trovano spazio

La domanda è: i nuovi acquisti in questo Napoli giocheranno di più? Il bello è che non vale solo per gli ultimissimi arrivati, come Ounas, Mario Rui e probabilmente Berenguer, ma questa domanda può tranquillamente essere pre-datata per gli acquisti della passata stagione. Più di un osservatore del mercato ha spiegato che la strategia di De Laurentiis, che quest'anno non ha puntato su grossi nomi, oltre che dettata dall'impossibilità di arrivare a veri top-player sia stata condizionata dalla scarsa attitudine di Sarri a cambiare uomini e gioco. Con l'attuale tecnico giocano (quasi) sempre gli stessi, ha senso prenderne altri? Due anni fa a gennaio arrivò Grassi che non giocò neanche un minuto ma anche gli acquisti della passata sessione sono stati più che altro in anticamera. Rog è l'esempio più eclatante, ma che dire di Giaccherini, Tonelli e Maksimovic? E Pavoletti? Tutti comprimari quasi mai utilizzati. Solo Zielinski e a tratti Diawara sono riusciti a ritagliarsi uno spazio. E poi c'è Milik che è uno dei nodi più importanti da sciogliere. Il polacco s'era conquistato stima e fiducia in avvio della scorsa stagione a suon di doppiette ma quando è rientrato dopo l'infortunio rimediato con la nazionale polacca si è ritrovato davanti un Mertens versione centravanti che ha fatto quasi quanto Higuain in fatto di gol. E da talento purissimo anche Milik è diventato riserva. Ora che sta bene il bomber pagato oltre 32 milioni all'Ajax spera di tornare a scalare le gerarchie di Sarri ma come si fa quando davanti hai un Mertens così? Il giocatore si è confessato al Corriere dello sport, facendo capire di essere ottimista: "E' Sarri a dover rispondere. E poi non è ancora il tempo delle scelte.  Dovendo giocare 60 partite, o almeno spero, ci saranno chance per tutti". Anche l'anno scorso però il Napoli di partite ne ha giocate tante, tra coppe e campionato, ma non per tutti ci sono state chance. Milik però stima Mertens: "E' un ragazzo eccezionale e un grande giocatore: con lui e con tutti gli altri si fa calcio vero". Anche lui crede allo scudetto ("Assolutamente sì. Voglio vincere. Voglio vincere tutto. Sono 23 anni che aspetto. Da quando sono nato. Pensiamo soltanto a noi. Tra l'altro, Milan e Inter si sono rinforzate tanto e la Roma è sempre là: il livello cresce e anche gli stimoli. Sarà fantastico misurarsi con tante squadre di grande spessore") ma non vede l'ora di giocare anche in Champions: "Le notti di coppa al San Paolo mi piacciono da morire. L'urlo dello stadio è pazzesco: giocare in Europa con Real, Barça, Manchester, Paris è speciale. Il Napoli deve esserci". E Milik in campo in quelle partite ci sarà?

Stefano Grandi