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Napoli: Mal di pancia Sarri, con De Laurentiis sintonia in calo

10/09/2016 10:37

Napoli: Mal di pancia Sarri, con De Laurentiis sintonia in calo |  Sport e Vai

Il mal di pancia di Sarri non nasce oggi. Le parole dette ieri dal tecnico in tv tradiscono un malessere antico, non a caso il tecnico del Napoli durante tutto il ritiro a Dimaro non ha mai incontrato la stampa. La sensazione è che l'allenatore si senta accerchiato: da un lato l'ambiente che gli chiede di ripetere il sorprendente campionato dello scorso anno e di fare strada in Champions League, dall'altro un presidente che più di una volta gli ha mandato messaggi precisi sulla necessità di sfruttare meglio la rosa e di saper cambiare modulo tattico. Alle prese con una situazione forse più grande di lui, Sarri – che deve ancora imparare a gestire la pressione di una piazza importante – si è trovato smarrito. Ed ha cominciato a balbettare cadendo spesso in contraddizione nelle poche volte che ha reso noto pubblicamente il suo pensiero. Alla vigilia del campionato pareva offeso perchè nei pronostici generali vedeva il suo Napoli fuori dalla lotta per posti importanti, ma è bastato poco perchè lui stesso cambiasse idea e sottolineasse come il gap esiste. Prima era stato lui stesso ad archiviare il caso Higuain (“mi sono scocciato di parlarne, basta, è il passato”), poi proprio lui non fa che ricordare a tutti che sostituire un bomber da 36 gol in campionato è un'impresa. Applaude il mercato prospettico con la mano destra e con la sinistra liquida i nuovi arrivati come immaturi, non pronti quando addirittura a lui sconosciuti. Sembra una risposta indiretta a De Laurentiis che di recente s'è pavoneggiato di avere costruito il centrocampo migliore d'Europa, rimarcando di aver speso oltre 100 milioni sul mercato. Per Sarri, però, sono milioni che renderanno (forse) un domani, ma non oggi. Da qui il paradosso della rosa corta nell'immediato. Una parziale verità, perchè effettivamente tra infortunati e nuovi acquisti che devono integrarsi è innegabile che sarebbe un azzardo lanciare allo sbaraglio chi ancora non si è inserito bene. Il turnover, dunque, può aspettare. E la cosa in realtà (anche se non lo dice) neanche gli dispiace. In sostanza ad alternarsi saranno per il momento solo quattro attaccanti (le coppie Insigne-Mertens e Milik-Gabbiadini) con Zielinski unico considerato pronto a far rifiatare Hamsik, aspettando il pieno recupero di Giaccherini. Dunque Sarri ha risposto di fatto per le rime al suo presidente, mettendo le mani avanti e quasi rimpoverandogli di non aver preso nessun vero fuoriclasse.

ALIBI A META' - Se però è vero che su Diawara, Rog e Maksimovic probabilmente non si può contare appieno da subito, non dovrebbe dimenticare l'attuale tecnico del Napoli che esiste uno zoccolo duro che pronto lo è da tempo. Ovvero quel “peccato originale” dello scorso anno, quello di non aver considerato tanti giocatori che erano in rosa per far giocare sempre gli stessi. Si pensi a Strinic e Maggio ma anche a Valdifiori, ad esempio, visto che ora David Lopez non c'è più. Iniziare a inserire piano piano i nuovi, anche i giovani, è un obbligo per evitare che facciano la fine del mai utilizzato Grassi, comprato l'anno scorso a gennaio per 11 milioni, mai utilizzato e rimandato in prestito al mittente questa estate, così come gestire bene tutto il parco giocatori. E' l'unica maniera per non farsi schiacciare dal “calendario folle”, quello che da sempre attiene a tutti i top-team. E Sarri, è ora che lo capisca, sta allenando proprio un top-team.

Fabrizio Piccolo


Tags: aurelio de laurentiis mal di pancia sarri

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