15/02/2023 08:25
Quando arrivò a Napoli dopo pochi mesi era già stato battezzato un oggetto misterioso: lo sponsorizzava Hamsik ma Lobotka, pagato circa 20 milioni, era un corpo estraneo nella squadra all'epoca allenata da Gattuso. Ora è uno dei migliori play d'Europa, paragonato a Xavi e Iniesta ("sono due talenti che ho sempre ammirato anche perché, loro come me, hanno sempre dato l'impressione di giocare per i compagni, di voler dare un aiuto per far vincere la squadra. Perché ogni giocata deve avere come scopo portare al gol"). Lobotka si confessa a Il Mattino e spiega come e cosa è cambiato da Gattuso a Spalletti
"L'ingrediente fondamentale per riuscire nella vita è sentire la fiducia di chi ti sta attorno. Ecco, quando è arrivato Spalletti al Napoli ho avvertito che le cose erano cambiate, che era arrivato il mio momento. L'ho sentito parlare di bel calcio, di gioco di squadra ed era proprio il mio modo di intendere il calcio. È stato l'allenatore il fattore mentale fondamentale per la mia svolta".
"Hamsik ci resterà male se sarà io lo slovacco a vincere lo scudetto a Napoli) No. Credo che invece, se dovessimo centrare il traguardo che è ancora lontano, lui sarebbe uno dei più felici. È stato per anni il capitano qui e so che lui è arrivato tante volte solo a sfiorarlo lo scudetto. Quando c'era lui, la squadra era forte: non so se ha detto qualcosa a Giuntoli per farmi prendere, so che il direttore per mesi ha cercato di portarmi qui al Napoli".
Infine il play indica un altro tecnico che gli piace
"Faccio un nome facile: Guardiola. Piace a tutti: il suo modo di interpretare il calcio è unico, quello che fa vedere nel City è straordinario. E lo è da tempo".