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Napoli, Insigne si sfoga: Che lotta contro il pregiudizio

11/02/2022 22:04

Napoli, Insigne si sfoga: Che lotta contro il pregiudizio |  Sport e Vai

Intervistato dalla rivista Undici, il capitano del Napoli, Lorenzo Insigne si è aperto tra passato, presente e futuro. Alla vigilia del big match contro l'Inter, Lorenzo il Magnifico si lascia andare anche a qualche sfogo, come quello relativo a un grande pregiudizio:

L'altezza è stata il più grande pregiudizio nei miei confronti. Quando ero nella scuola calcio, affiliata con il Torino, andai in granata per un provino, feci due-tre allenamenti e una partita, ma mi rimandarono a casa perché ero troppo piccolo fisicamente. Beppe Santoro è l'unico che ha creduto in me nel settore giovanile del Napoli. All'epoca c'erano società che prendevano ragazzi senza qualità tecniche solo per il fisico. Adesso, mi sembra che ci siano più opportunità, anche per esordire a 18-19 anni tra i professionsti.

Poi, in merito al rapporto non sempre idilliaco con i tifosi, Insigne spiega:

Ho un carattere particolare, so scherzare con tutti, ma all'inizio tengo le distanze. Agli occhi di alcuni tifosi può essere sembrata superbia o che me la voglia tirare, ma è solo un atteggiamento di difesa. Qualcuno non mi ha mai compreso al 100%. Chi mi conosce davvero, sa come sono fatto. Ho avuto screzi con qualche tifoso e mi dispiace, si aspettano sempre tanto da me e ho cercato ricambiare non facendo mai venire meno il mio impegno in campo per il Napoli. Napoli città? La sua bellezza è conosciuta in tutto il mondo e i miei compagni confermano quanto si bello viverci. Soffriamo di troppi pregiudizi sbagliati e di un certo odio che esiste tra tifosi. Ci rimango male quando sento quei cori contro la mia terra... spero che un giorno le cose possano cambiare.

Infine, sugli allenatori e il prossimo trasferimento in Canada, Insigne rivela:

Zeman è stato decisivo e il primo che ha creduto in me, con Benitez mi sono completato. Sarri propone un calcio che è gioia. Con Ancelotti torna a dire che non è vero che non ci siamo presi, è stato bravo a farmi tornare sui miei passi e a rimotivarmi. Spalletti? Ha una personalità forte e ci ha restituito consapevolezza. Toronto? All'età non penso, quando mi accorgerò di non stare bene fisicamente, lascerò perdere. Guardo Ibra a quarant'anni e mi viene la voglia. Ho pianto per l'addio di Totti alla Roma, so che tra poco toccherà a me e starò male, ma per ora non voglio pensarci.


Tags: napoli toronto insigne

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