Napoli, Hysaj: Secondo posto nostro pensiero fisso

Non sta ripetendo la stagione dello scorso anno ma Hysaj continua ad essere uno dei “fedelissimi” di Sarri: tra i più utilizzati anche quest'anno al Napoli il terzino albanese ha parlato alla radio ufficiale,Radio Kiss Kiss Napoli, soffermandosi innanzitutto sulla prova di forza contro la Lazio: "E' stata una bella vittoria in vista della corsa Champions League, abbiamo dimostrato di essere uniti. Stiamo proseguendo sulla strada giusta, speriamo di continuare a farlo in queste sette partite. Anche l'anno prossimo vogliamo migliorare. Non subire gol per noi difensori è bello. Abbiamo giocatori importanti davanti che possono segnare da un momento all'altro, è fondamentale dunque non prendere gol e a Roma ci siamo riusciti". Il gap dalla Roma non è impossibile da colmare, Hysaj ci crede:"Sarà quello il nostro pensiero fisso, il secondo posto. E' meglio per noi, sarebbe bello perché in pochi ci credono. Io penso che ci arriveremo pian piano. Lo scudetto? Mi piacerebbe tanto quanto piacerebbe ai tifosi. Qui sento tutto l'affetto, sarebbe bello vincere lo scudetto in futuro perché Napoli regala grandi sensazioni". Davanti il Napoli viaggia a medie impressionanti, il terzino lo sa: "Ci pensano sempre loro là davanti, per questo dico che noi dobbiamo pensare solo a non subirne. Insigne? Ogni tanto gli do qualche pedata perché fa sempre qualcosa anche in allenamento. Noi difensori impariamo da loro attaccanti e viceversa. Stiamo crescendo, io in primis. Con l'aiuto dello staff e del mister possiamo arrivare in alto. Stiamo tutti bene, sempre a ridere e scherzare. Questa è la cosa più importante. Alla fine questa è una famiglia, i miei compagni sono come fratelli. Alla fine siamo più qui che a casa". Ultimo pensiero sul Real Madrid: "Cristiano Ronaldo è tanta roba. Io ho cercato di fermarlo, sono contento che non abbia segnato. E' un giocatore perfetto in tutto. Abbiamo giocato bene con loro, poi sono andati a vincere a Monaco contro Il Bayern. Questo dà il senso di quello che abbiamo fatto contro di loro per 50 minuti»
Stefano Grandi