Napoli, Hamsik: Il Napoli più forte di sempre, Reina deve restare

In dieci anni di Napoli Marek Hamsik ha visto tanti campioni, da Lavezzi a Higuain, e tanti allenatori, ma per lo slovacco questo è il miglior Napoli. Il capitano azzurro lo dice forte e chiaro dal ritiro di Dimaro: “E' il Napoli più forte in cui ho giocato, l'ho detto anche l'anno scorso, è quello che mi diverte e pratica un gran calcio. La società è stata brava a mantenere tutti i campioni e questo ci dà ancora più forza e ci sentiamo più uniti. E' la conferma che questa squadra vuole arrivare al vertice. Sono orgoglioso di essere sempre rimasto al Napoli”. La parola scudetto ricorre spesso in questi giorni: “Sarri è il primo che ci crede. Abbiamo dimostrato di potercela fare ma per vincere dobbiamo sbagliare pochissimo, questa sarà la differenza: l'anno scorso abbiamo perso qualche punto per strada e non va bene, serve un campionato straordinario per vincere qualcosa, siamo contenti che la gente ci sostenga e ci creda. Il Napoli è bello al 97% delle volte, è quello il nostro dna. La Juve è diversa. Noi ci basiamo sul bel gioco, grande tattica e forza difensiva. Abbiamo fatto il massimo lo scorso anno, 86 punti e siamo arrivati terzi: non si vede così spesso. Vedendo la seconda parte di campionato ci crediamo, da gennaio a maggio è stato un cammino incredibile, sappiamo che siamo forti e se ripetiamo quelle partite ce la possiamo fare ma non sarà facile perché le milanesi si sono rinforzate tantissimo. Noi guardiamo a noi stessi ma si parte tutti da zero".  In 11 tra i vari nazionali hanno rinunciato a ferie aggiuntive pur di iniziare il ritiro tutti insieme: “Sì, ci hanno chiesto questo favore e noi lo abbiamo accettato. Sarà positivo iniziare insieme, ci darà una mano”. Già ad agosto potrebbe battere il record di Maradona (“la 10 non si tocca, preferisco che ritirino la 17 che è la mia piuttosto che indossare l'altra”), Hamsik però spende parole per Reina (“sarebbe importante confermarlo”), Milik (“Arek è una prima punta più vera rispetto a Dries, che abbiamo scoperto l'anno scorso") e Ounas? "Ho belle sensazioni, è un ragazzo giovane con bella rapidità e grande tecnica ma ci vorrà tempo per adattarsi al calcio italiano". Gli chiedono chi potrebbe essere il suo erede, lo slovacco non si sbilancia ma dice: “Abbiamo tanti giocatori bravissimi a centrocampo, da Rog a Diawara ma quello che mi piace di più è Zielinski, gli auguro di diventare il mio erede ma è giusto pensare come squadra, solo così si vince. Siamo una squadra preparata sotto ogni punto di vista, ci divertiamo in campo e i frutti in campo si vedranno. Ci conosciamo bene e possiamo andare avanti così. Lo spazio che ho lasciato per il mio prossimo tatuaggio? Non ho ancora prenotato ma accadrà...il giorno dopo...”.

Stefano Grandi