Napoli, guarda che combinano Mertens, Koulibaly, Ruiz e Insigne

Da un lato una squadra che vola in campionato e in Champions, dall'altra gli ex senatori che stentano a ingranare. Sono passati pochi mesi da quando Napoli piangeva i suoi addii illustri (da Mertens a Insigne, da Koulibaly a Fabian Ruiz  e Ospina) e contestava il presidente De Laurentiis per aver venduto tutti i migliori giocatori senza rafforzare la squadra. Un'estate a protestare, a invitare il patron a concentrarsi solo sul Bari e a vendere il club azzurro, manifestini polemici a tappezzare la città e striscioni di odio appesi ovunque. Che ne è di tutto questo? Spalletti ha ricostruito la squadra e si è scoperto che i nuovi arrivi tanto scarsi non erano, anzi. Da Kvara a Kim, passando per Raspadori e gli altri il Napoli non ha accusato neanche per una partita l'addio dei leader ed ora comanda ovunque. 

E gli ex idoli? Tutto il contrario. Prendete Mertens: deludente finora la sua avventura in Turchia col Galatasaray. I gialloneri hanno perso ieri 2-1 col Kayserispor, il belga è stato schierato titolare ma dopo 45' evanescenti è stato sostituito. Non si riesce così a sbloccare: dal suo arrivo nel suo nuovo club, in 8 presenze, Mertens ha collezionato 0 gol e non ha fornito nemmeno un assist.

Non sta andando meglio a Fabian Ruiz: per lo spagnolo appena 271’ giocati in 7 spezzoni. Perfino Koulibaly non sta brillando col Chelsea: solo 519' giocati, un cartellino rosso già rimediato e una fiducia da riconquistare. Insigne dal canto suo ha fallito i playoff in Mls col Toronto mentre Ospina è solo terzo in classifica con la corazzata Al-Nassr.