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Napoli e Juventus, pro e contro: Dall'esperienza al calendario, rose e spine

27/02/2018 13:12

Napoli e Juventus, pro e contro: Dall'esperienza al calendario, rose e spine  |  Sport e Vai

Lotta a due, spalla a spalla, fino alla fine probabilmente con una data speciale segnata in rosso, quella del 22 aprile quando ci sarà lo scontro diretto. Napoli e Juventus si beccano per ora a distanza, si punzecchiano, si avvisano, parlano sul campo ciascuno con le proprie armi e si preparano alla madre di tutte le partite, quella della resa dei conti faccia a faccia all'Allianz Stadium. Il +4 degli azzurri dopo la cinquina sulla ruota di Cagliari è virtuale, la Juventus deve recuperare la gara con l'Atalanta è teoricamente resta a -1. L'impressione che il big-match del 22 aprile possa essere la gara che deciderà lo scudetto è sempre più forte ma nel tragitto che porta le due grandi protagoniste del campionato alla fine della stagione ci sono tante trappole, tanti aspetti, pro e contro che potranno far pendere la bilancia da una parte o dall'altra a prescindere dal duello di Torino.

IL CALENDARIO – Allegri i calcoli li fa da tempo, da quando avvisava che contava vincere a marzo ed oggi ha esposto i suoi conti: “sabato a Roma con la Lazio giocheremo la sesta trasferta nelle ultime otto partite, visto che abbiamo saltato la partita di domenica con l'Atalanta, quindi dopo la partita di sabato rimarranno 12 partite per noi, di cui ne abbiamo sette in casa e cinque fuori, quindi avremo un bel calendario. Detto questo il campionato si giocherà fino all'ultima partita. Sarà una bellissima sfida, un bellissimo campionato, tra due squadre che si stanno dando battaglia, l'unico campionato in Europa che è ancora aperto, perchè tutti gli  altri sono praticamente chiusi o quasi chiusi. Alla fine vincerà il migliore. Chi sarà in testa il 20 maggio avrà meritato di vincere il campionato”. Per il Napoli le insidie si chiamano soprattutto (scontro diretto a parte) la gara di sabato sera con la Roma e le due trasferte con le milanesi, l'11 marzo con l'Inter e il 15 aprile col Milan. La Juve già sabato con la Lazio rischia (all'andata in casa ha perso contro i biancocelesti) e sul suo cammino ha altre insidie (tra cui il Milan rinato di Gattuso che però affronterà a Torino).

L'ESPERIENZA – E' scontato che l'esperienza sia a favore della Juve, abituata a vincere e mai sazia ma guai a sottovalutare la fame del Napoli. Se da una parte è un handicap che la stragrande maggioranza dei giocatori azzurri non hanno vinto niente nella loro carriera (Sarri compreso) mentre per Allegri a tutti gli altri bianconeri le bacheche sono piene, dall'altra proprio la consapevolezza di essere di fronte a un traguardo storico può moltiplicare le forze.

LA ROSA – Più ampia e qualificata quella della Juventus, più solida e rodata quella del Napoli. Fuori da tutte le coppe a Sarri non serve avere 20 giocatori, gli 11 base visti ieri (ormai Mario Rui è un titolare a tutti gli effetti) al netto di infortuni e squalifiche sono sufficienti a traghettare il Napoli verso il tricolore viste le condizioni strepitose sia fisiche che mentali. In più ci sono le armi Zielinski (la prima riserva), Diawara, Rog e gli altri cui presto (forse già sabato con la Roma in panchina) si aggiungerà anche Milik. Quello della Juventus resta però un organico più completo anche perchè le sapienti mani di Allegri sanno modularlo su diverse tonalità. Anche quando, come è capitato spesso, sono venuti a mancare big come Higuain o Dybala il tecnico bianconero ha saputo risolvere i problemi cambiando uomini e tattica. Nel Napoli venissero meno, per dire, Insigne e Mertens, sarebbe difficile continuare a questi livelli e ritmi.

L'AMBIENTE – Torino e quella mezza Italia juventina spingono la Juventus ma la passione di Napoli può essere un punto a favore degli azzurri. Sta diventando simpatica a tante tifoserie la squadra azzurra per il calcio che offre, e la tifoseria partenopea si sta mostrando molto matura. Diverso è l'aspetto mediatico: su questo la Juve è più furba e brava (magari con l'appoggio di qualche media) mentre il Napoli ha ancora molto da imparare sulla comunicazione. Perchè se Sarri dice qualcosa di sgradito diventa per tutti una lagna e una lamentela, se Allegri provoca è un abile giocatore di scacchi nell'immaginario collettivo.

IL GIOCO – La Juve brilla meno e diverte meno ma vince lo stesso, il Napoli si specchia nella sua bellezza ma sta imparando a diventare anche concreto quando conta. Al di là dei gusti personali, su questo aspetto la sfida è pari.

GLI IMPEGNI – La Juve gioca su tre fronti (almeno per ora), il Napoli ha solo il campionato. E' vero che la Vecchia Signora è abituata ed Allegri non perde occasione per ribadire quanto sia appagante rimanere in corsa su tutti gli obiettivi, ma su questo aspetto il Napoli è avvantaggiato dall'avere in testa (e nelle gambe, con una sola partita alla settimana) solo il tricolore.

Fabrizio Piccolo


Tags: juventus napoli sarri

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